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IL GIORNO DOPO

L’EDITORIALE – Interviene Gravina, senza “peso politico”

Gravina
Dopo il rigore fantasma su Ricci a Lecce, ancora cattive abitudini a San Siro. Ma il presidente Gravina e l'AIA questa volta intervengono. Il maldestro tentativo di caciara sullo "spogliarellista" stavolta non ha funzionato.
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msumaEditor 

La novità del post Milan-Bologna non è l'episodio arbitrale. Sarà vittimismo, sarà quel che volete, ma i tifosi milanisti ci convivono da anni, con dirigenti diversi e con proprietà diverse. Non è quindi il peso politico di un board o di un altro il problema. Non sono le esibizioni o le ostentazioni muscolari che qualificano i grandi club. Ma andiamo avanti. La vera novità  è stata la presa di posizione, chiara, netta e inequivocabile del presidente federale. E non c'è stato bisogno di nessun "peso politico" per ottenerla. E' arrivata e basta. I tifosi rossoneri erano convinti di doversela vedere anche oggi da soli con la propria amarezza dopo gli episodi di ieri, attendevano al massimo il solito distinguo tendente a zittirli del giorno dopo e invece...

Il presidente Gravina sull'errore al Var in Milan-Bologna ha anche proseguito: "Si tratta di un errore evidente, ma quando parliamo di tecnologia andiamo avanti, non si torna al passato. La tecnologia ha ridotto molto la percentuale di errori basta vedere quei casi in cui arbitri, senza tecnologia, sono in dubbio e cercano palesemente un riscontro". Non c'è dubbio su questo, ha ragione. Ieri sera errori umani, stop.

Fabbri e Marcenaro

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Stando alle cronache, Michael Fabbri verrà tenuto lontano dal Var per un paio di turni, per quel che riguarda Matteo Marcenaro potrebbe bastare un semplice turnover. Per il Var (Fabbri), a lui il voto più basso, un periodo lontano da Lissone, non dal campo. Insomma, ai vertici dell’AIA non é piaciuto il cortocircuito a San Siro. E mancherebbe...Noi siamo abbastanza abituati, non esclusa la gomitata rimasta intonsa di Beukema a Gabbia nella finale di coppa Italia, ma il troppo poi stroppia sempre. Marcenaro ha semplicemente bisogno di crescere e a questo penseranno i suoi allenatori, i suoi dirigenti. Su Fabbri, meglio non esprimersi da una tribuna rossonera come questa. Il trend degli episodi degli ultimi anni toglie decisamente serenità di giudizio.