C'E' SEMPRE UN MILAN-GENOA...

L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Timidi entusiasmi e quel che risulta sul mercato

L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Timidi entusiasmi e quel che risulta sul mercato - immagine 1
Non è la prima volta che la dittatura narrativa mette il Milan spalle al muro. Adesso, fatte le debite scuse, seguiamo il Mister e precisiamo sul mercato...
msuma
msuma Editor 

Le prime uscite pubbliche, nelle dichiarazioni e nelle immagini, di Sergio Conceicao hanno suscitato qualche entusiasmo da parte dei tifosi nei confronti del nuovo Mister. Non sia mai. La dittatura narrativa imperante non lo ammette. Nessun guizzo è permesso. Immediati i tweet di derisione nei confronti dei primi apprezzamenti. Non si può e non si deve, bisogna attenersi alla furia odiatrice del coro e al protocollo autoreferenziale delle glorie. Ma anche su Conceicao c'è stato un distinguo. Qualche organo di comunicazione parallelo ha letto la frase sui guadagni come una frecciata a Theo e Leao, in realtà il concetto era, correggiamo in diretta con la consueta pazienza, "niente alibi, guadagniamo tanto tutti", lui Mister compreso, tutti compresi e nessuno escluso.

A proposito, Fonseca

Avrei tanto voluto che la sua buona fede e il suo coraggio avessero successo e spiccassero il volo, l'ho sperato e l'ho sognato. Ma al termine di Verona-Milan, partita surreale, triste e vuota, mi sono dovuto arrendere. A proposito, erano fortemente a rischio e hanno fatto la conferenza stampa dopo la partita, poche ore prima di essere esonerati, anche Max Allegri a Reggio Emilia nel gennaio 2014 dopo Sassuolo-Milan 4-3, lo stesso grande Sinisa dopo Milan-Juventus 1-2 dell'aprile 2016, anche Vincenzo Montella a San Siro dopo Milan-Torino 0-0 nel novembre 2017 e quindi Marco Giampaolo dopo Genoa-Milan 1-2 dell'ottobre 2019. La differenza del 29 dicembre 2024 è stata che prima di Milan-Roma c'è stata la grande notizia diffusa da autorevolissimi giornalisti di calciomercato. A quel punto, però, dobbiamo intenderci. Non c'è stata la mancanza di rispetto per Fonseca comunque percepita come tale all'esterno, in realtà non c'è stata la necessaria reattività nell'affrontare il nuovo scenario determinato dalla notizia pre-partita. E, preso atto della ricaduta su Fonseca, il club ha incassato e chiesto scusa.

[an error occurred while processing this directive]

Veniamo letti, disegnati e percepiti come un club senza via d'uscita, in totale caduta libera. Quando questi scenari vengono urlati e scolpiti, io torno sempre a quell'immagine. Di Ivan Gazidis seduto da solo in curva al primo anello, nello stadio chiuso per Covid del marzo 2020, nelle ultime battute di un tristissimo Milan-Genoa 1-2. Anche allora si parlava della dirigenza sprovveduta e del fallimento totale. Ma arrivò la svolta, con Pioli che diede il meglio di sè durante i due mesi di sosta e restrizioni, con la squadra che tornò in campo rilanciata e rigenerata. Un anno dopo si tornava in Champions League e due anni dopo allo Scudetto. Se le scuse di oggi sono la solitudine di allora, anche l'approccio di Conceicao può essere il cambio di marcia durante quella chiusura.

Speranze, scenari, qualcosa di nuovo rispetto alla dittatura narrativa, spietata, arcigna e offensiva contro chi non si adegua e non si uniforma. Veniamo al mercato. Quello che risulta a me è che su Tomori non c'è mai stato niente di che e che Fik vuole solo ed esclusivamente restare al Milan. Quello che risulta a me è che il Milan non è su Okoro. Quello che risulta a me è che con il passaggio al 4-3-3 abbiamo cinque centrocampisti per tre posti (Fofana, Reijnders, Bennacer, Loftus-Cheek e Musah) e se Isma tira dritto stiamo così. Quello che risulta a me è che se si trova l'occasione giusta la cosa da fare è in attacco. Servono più gol, da Bergamo in poi in campionato ha segnato solo Reijnders che attaccante non è. Il calcio è semplice (cit.).

tutte le notizie di