NON SOLO CESSIONI

L’EDITORIALE – Tijji Reijnders fra conti, cuore e potere contrattuale

Reijnders
Il Milan dopo Tijji Reijnders, fra attese sui conti effettivi, prospettive tecniche e di mercato. Reijnders era stato il dopo-Tonali...
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Quando a casa Reijnders parla papà Martin, e non lo fa mai per caso, la famiglia si ferma rispettosa ad ascoltare. Due anni fa c'era il Barcellona e papà Martin disse Milan. E aveva ragione. Settimana scorsa c'era il Manchester City e quando papà Martin ha fatto sapere al Milan che bisognava parlare, il  vento della cessione ha iniziato a  soffiare forte. Venerdì scorso non era fatto nulla, tanto che tra ieri sera e questa mattina molti bene informati hanno dovuto parlare di nuova offerta inglese. E che non era fatto nulla ne abbiamo dovuto prendere atto anche un pò al ribasso, nel senso che venerdì scorso davano tutto fatto a 75 milioni, mentre il balletto delle cifre di oggi svaria da 55 a 75 milioni di euro passando per i 70, con i bonus che fluttuano a uso e consumo. Cosa accada davvero nelle trattative, e quali siano i  reali pesi e contrappesi delle trattative, non possiamo avere la presunzione di saperlo. Il delta fra ingaggio al giocatore e offerta al club deve essere di un certo tipo? E se per questo o altri motivi la trattativa salta, il club deve rimodulare l'ingaggio al giocatore in base al parametro dell'offerta rifiutata? Se non formalmente, almeno moralmente per non averlo scontento ogni mercoledì mentre Guardiola gioca in Champions? Domande destinate a rimanere tali.

Resta, davanti alla macchinetta del caffè, l'idea che il potere contrattuale del Milan, fra contratto appena firmato fino al 2030 da Tijji e urgenza City da Mondiale per Club, fosse più alto delle cifre che girano. Ma sui conti, meglio attendere lumi. In pochi avevano capito il perchè, ad esempio, dell'obbligo di riscatto per De Ketelaere a febbraio 2025, poi l'operazione è stata elogiata. Aspettiamo a giudicare, da questo punto di vista.

E aspettiamo anche, con tempi fisiologicamente più stretti, sul piano tecnico. Tijji, professionista delizioso e giocatore fantastico per tecnica e testa alta, va. Ma il Milan resta e la squadra è in costruzione, con Tare e Allegri che sanno dove stanno andando per fare una squadra-gruppo, una squadra motivata ed equilibrata. Come? Oggi si parla solo di cessioni e riparte lo tsunami delle imprecazioni, ma occorre fare ordine. La prima offerta del Chelsea per Maignan è stata rifiutata e il Milan non sembra avere in programma operazioni sui portieri. A un certo punto dell'estate, Theo potrebbe anche ritrovarsi a dover riconsiderare l'offerta araba. Su Leao non c'è nulla e di preparazioni di offerte bavaresi gli scenari di mercato dei giornali sono pieni dal marzo 2024, senza che poi ci sia stato un seguito. Il Milan farà diversi movimenti in entrata, in tutti e tre i reparti, difesa, centrocampo e attacco. Uno, attenzione, uno dei quali è Luka Modric, un fenomeno, di 40 anni, ma un fenomeno, che nella stagione appena conclusa non ha mai saltato un allenamento e che ha messo a segno 57 presenze, 2846 minuti giocati (600 in più della stagione precedente), 4 gol e 9 assist. A centrocampo ci saranno arrivi, ma non il buon Samuele Ricci, con tutto il rispetto. Non è saltata nessuna trattativa, ma più semplicemente Ricci è un nome dei mesi scorsi, mentre nel frattempo gli orientamenti dell'area tecnica rossonera potrebbero essere cambiati. A centrocampo, qualche sorpresa. Magari alla Tijji, magari proprio sull'onda proprio di "quel" Reijnders dell'estate 2023. Due anni fa, mentre piangevamo per l'addio a Sandro Tonali, nessuno sapeva nemmeno chi fosse quel ragazzo olandese dell'AZ che invece sarebbe arrivato un mese dopo, grazie alle risorse derivanti dall'operazione con il Newcastle, a farci vedere cose meravigliose.