IL VENTO DI ZAGABRIA..

L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Rieccoci…

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msuma Editor 
Milan più o meno come a Zagabria, ma contro un avversario più forte e senza il danno dell'espulsione. Ma la sconfitta fa male e al ritorno serve ben altro.

Non riusciamo a lasciare la strada vecchia per la nuova. Non c'è niente da fare, è più forte di noi. Ci sono attimi in cui l'inerzia dei primi mesi si impadronisce di noi stessi, anche se grazie al mercato dentro il Milan c'è un vento tutto nuovo e tutto diverso. Restiamo una squadra molto trasparente. Si capisce subito se la "luna" è quella giusta o quella sbagliata. Basta un tiro centrale e un regalo sulla ripartenza, per trovare un modo per farci del male da soli sempre clamoroso ma sempre diverso da quello di altre occasioni e di altre partite. Quella di ieri a Rotterdam non era una partita da iniziare con i quattro ammantati di luce. Troppa bolgia, troppa pioggia, troppi tacchetti roventi loro e troppo stimoli loro. Ma non avevamo alternative. Per giocare con i quattro, devi far male subito. Altrimenti se poi ti fai male da solo, la partita non la cambi più.

Il playoff resta alla nostra portata, senza se e senza ma. Ma dobbiamo volerlo con aggressività, con mentalità, con atteggiamento. Come sempre in questi casi, il mondo rossonero è abituato a sparare contro Theo e Leao. Se serve a sfogarsi si faccia pure, non li ho visti svagati, li ho visti correre e provarci. Li ho visti senza colpo in canna, sportivamente parlando, questo sì. Ma questo non deve sfociare nella demonizzazione dei due. Il tritacarne della stagione adesso continua. Oggi viaggio, domani rifinitura, sabato Verona, domenica defaticante, lunedì rifinitura e martedì ritorno di Champions League. Ci siamo regalati questo frullatore per le tafazzate di Zagabria e questo ci teniamo.  Zagabria del resto ha anche determinato una sterzata positiva sul  mercato. Adesso però che i maltrattamenti  tecnici di Paixao solletichino il nostro amor proprio. Sia contro il Verona, sia nella sfida di ritorno.