INZAGHI, COME SEMPRE...

L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Il solito Inzaghi

Mauro Suma Inzaghi
Inzaghi ingiocabile nei post-partita. E' sempre più clamoroso quello che accade nei derby...Ma a proposito...bentornato Tomori e Theo sempre così...
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di Mauro Suma -

Del fallo da collisione dei pianeti di Giroud su Sanchez se ne stanno occupando la Nasa per le leggi sull'ultradinamica e l'International Board per riscrivere le regole del gioco. Del fallo clamoroso, evidente e indiscutibile di Morata su Asllani si stanno coordinando comitati di studiosi di filologia per coniare altri termini, uno più forte e incisivo dell'altro, che possano un giorno davvero rendere l'idea di "quello che è successo a Riyadh". Perchè come sanno tutti gli appassionati di calcio dei cinque continenti, se non ci fosse stato il clamorosissimo fallo di Morata su Asllani "adesso staremmo parlando d'altro". Ad andar bene, ad essere  buoni. "Di ben altro", ad essere giusti e obiettivi seguaci dei post-partita irraggiungibili e soli al comando di Simone Inzaghi. Il quale, con Nasa e Ifab impegnatissime da Giroud-Sanchez e stuoli di linguisti indaffaratissimi a causa di Morata-Asllani, investirà direttamente il Devoto-Oli e lo Zingarelli perchè creino un capitolo a parte alla lettera R: "Rigore clamoroso non dato a Thuram". Un capitolo con tanto di genesi, analisi e sintesi. Avanti così. Di non riuscire a vincere mai contro i bistrattatissimi Fonseca e Conceicao non si parlerà nemmeno stavolta, la gomma da masticare è stata battezzata, offerta e consegnata alla propaganda: Rigore su Thuram. Che non è stato dato altrimenti...vediamo se avete imparato la lezione.

La partita

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Brucia perdere un derby su palla regalata in uscita a poco più di due minuti dalla fine del recupero, ma bisogna guardare la sostanza e non la modalità. Il punto ci sta. Il punto è importante. Il Milan ha giocato una partita seria, sostenibile e credibile, non brillante nella costruzione del gioco, tutt'altro, ma tosta, attenta e di spirito. Presentato come il derby di un Milan destabilizzato dalle rivoluzioni di mercato (ma quali? Uscite Calabria e Morata, entrate cotanto Walker e Santiago Gimenez), è stato invece un match giocato da una squadra rossonera quadrata e solida. Il Milan dei 6 cartellini gialli di Como, con 4 ammonizioni per placcaggi rincorrendo gli avversari, il Milan rimasto in dieci a Zagabria per lo stesso motivo, non è quello che ha giocato il derby. Se fosse entrato uno dei tre pali interisti sarebbe stata dura reggere, ma il Milan quando ha potuto nel secondo tempo è sempre ripartito e avrebbe potuto sfruttare meglio anche qualche contropiede. Adesso sempre così. Abbiamo trovato distanze, linee e spirito. Adesso aggiungiamo qualcosa in termini di palleggio  e fluidità a centrocampo e godiamoci gli 11 gol stagionali di quel grande giocatore che è Reijnders e il ritorno di Fofana. Ma soprattutto diamo il bentornato a Fik Tomori che non vedevamo da illo tempore su questi livelli e già che ci siamo chiamiamo sempre Dumfries uno dei giocatori avversari in tutte le partite che ci attendono di qui a fine stagione.

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