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Si è chiusa, senza botti finali, la sessione di mercato estiva. Il Milan aveva annunciato che non ci sarebbe stata una rivoluzione ma fra entrate ed uscite ci sono stati parecchi movimenti. In sostanza se non è una rivoluzione, poco ci manca. Questa sessione di mercato tuttavia si chiude con l’amaro in bocca, con una sensazione di incompiutezza.
Il Milan si è mosso bene a centrocampo, reparto forse troppo trascurato nella scorsa stagione. A fronte dell’uscita di Rejinders sono arrivati in maglia rossonera Luka Modric, Jashari, Ricci e Rabiot, elementi di valore che, assieme a Fofana e Loftus Cheek, vanno a comporre un reparto di centrocampo di tutto rispetto e di grandissimo potenziale.
In avanti, il Milan ha optato per giocare con due punte vicine in un 3-5-2. Niente più centravanti alla Giroud, ed ecco l'arrivo di Nkunku che, accanto a Rafael Leao, può comporre una coppia d’attacco affascinante, di grandissimo valore tecnico.
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Rimane tuttavia un grande problema difensivo che la società non è riuscita ad affrontare sul mercato dopo il cambio modulo deciso all'indomani di Milan-Cremonese. Infatti fino alla prima giornata di campionato, il Milan pareva soddisfatto dei quattro difensori centrali a disposizione di Massimiliano Allegri. La gara con la Cremonese ha forse avuto il merito di mettere in luce le lacune e i limiti dei difensori centrali rossoneri.
Fik Tomori è stato uno dei protagonisti del Milan che ha vinto lo scudetto nel 2022, ma dopo quella grande impresa il suo rendimento è vertiginosamente sceso, condito da disattenzioni ed errori marchiani. Anche Pavlovic non è un giocatore che dà pieno affidamento: centrale impacciato nei primi movimenti, non eccelso in marcatura e nelle letture difensive. Rimane Gabbia, ottimo gregario e De Winter, ragazzo di valore e prospettiva.
Manca come il pane un difensore centrale dotato di leadership e in grado di guidare la difesa. Non a caso, la società ha provato a prendere prima Akanji e poi Gomez. Il problema esiste e anche a Casa Milan ne hanno preso atto. Purtroppo il timing non è stato quello giusto. In attesa del mercato di gennaio, toccherà a Massimiliano Allegri trovare un equilibrio in un reparto non affidabile per arrivare nelle prime 4. Un grande peccato, visto che la squadra dal centrocampo in sù ha talento, esperienza e qualità.
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