Il Milan cerca un centravanti da affiancare a Gimenez: identikit definito, ma nessuna fretta. Decisione attesa ad agosto.
Il ruolo che più affascina, intriga e fa discutere nel calcio e chiaramente anche al Milan è da sempre quello del centravanti. Come potrebbe essere altrimenti, in uno sport dove il gol rappresenta la chiave di tutto? Il Milan ne è perfettamente consapevole, e sa di dover regalare a Massimiliano Allegri una nuova punta da affiancare a Santiago Gimenez.
L’obiettivo è chiaro: un numero 9 vero, uno che sappia riempire l’area, attaccare il primo palo e finalizzare. Un attaccante d’area classico, con istinto, fisicità e killer instinct. L’identikit è stato già tracciato, anche pubblicamente, dall’ex dirigente Igli Tare. Ma questo non significa che la scelta sia imminente o facile.
Anzi, il Milan ha deciso di non lasciarsi trascinare dalla fretta. Dopo gli addii simultanei di Abraham, Jovic e Camarda, non c’è alcuna intenzione di colmare lo slot solo per "mettere qualcuno lì". L’idea è palese: l’uomo giusto al momento giusto.
E l’uomo giusto, tra i tanti nomi in circolo, è sicuramente già stato menzionato. Ma il momento della chiusura potrebbe arrivare soltanto in agosto, a meno di occasioni irrinunciabili che si presentino prima. In ogni caso, la calma è parte della strategia.
La short list del Milan per il centravanti: i magnifici 7
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Il prossimo centravanti del Milan uscirà da una rosa di profili importanti e molto diversi tra loro:
- Victor Osimhen (il sogno di tutti);
- Dusan Vlahovic (il “non più ragazzo” cresciuto con Allegri);
- Lorenzo Lucca (il gigante italiano in ascesa);
- Victor Boniface (la pantera pronta al ruggito dopo gli infortuni);
- Mateo Retegui (il capocannoniere in azzurro, ma costoso);
- Darwin Nunez (il centravanti versatile);
- Aleksandar Mitrovic (esperienza, forza, gol: il nome a sorpresa).
Il comun denominatore è uno soltanto: il gol. Tutti i profili sul taccuino del Milan - pur differenti per caratteristiche tecniche, fisiche e anagrafiche - condividono una qualità essenziale: vivono per segnare, sentono il gol come l’ossigeno per un comune mortale. C'è chi preferirebbe la potenza di Mitrovic, chi il dinamismo di Vlahovic, chi sogna il ritorno in Italia di Oshimen. Ma la verità è una sola: la scelta non sarà solitaria, né di Allegri né della dirigenza.
Come ribadito dallo stesso allenatore nella sua conferenza di presentazione, la parola chiave è "unione". L’intero percorso - dalle cessioni agli arrivi - sarà frutto di un confronto continuo tra staff tecnico e dirigenza. E sarà solo da questa volontà comune che nascerà il nuovo numero 9 rossonero.