La programmazione nel calcio è una parola fortemente abusata. Tutti la citano e ne parlano perché, secondo i benpensanti, “le società brave sono quelle che programmano gli acquisti”. Si tratta di una convinzione diffusa, assolutamente in buonafede, ma che non risponde al vero ed ha pochi riscontri reali.
Riflessioni
Il falso mito della programmazione nel calcio: nessuno può permettersela!
L'impossibilità di fare programmazione in Italia
—Innanzitutto, salvo casi particolari che si verificano raramente, quasi nessuno è in grado di programmare gli acquisti in Italia. La concorrenza per i primi 4 posti è infatti altissima e nessuno ha la certezza di poter finire fra le prime 4 alla fine di ogni stagione sportiva. Orbene, qualificarsi o meno alla Champions League è fondamentale per poter decidere e poi calibrare gli investimenti. Tale evento va ad incidere in maniera sostanziale su ben due voci del bilancio del club, ossia i ricavi da diritti televisivi ed i ricavi da gare interne. La qualificazione alla CL può impattare sul bilancio - soltanto per la partecipazione alla competizione - per una cifra compresa fra i 50 e i 60 milioni di euro. In assenza di certezze sulla qualificazione alla CL, la programmazione diventa più un mito che una possibilità concreta.

Alcuni esempi della storia del Milan
—C’è poi un ulteriore aspetto da considerare. Per programmare, in un mondo ideale, tutti i giocatori più forti devono essere sul mercato in un dato momento. Se il Milan avesse programmato l’acquisto di Fabio Cannavaro nell’estate del 2002, Alessandro Nesta non sarebbe mai arrivato in maglia rossonera. Qualche anno dopo, più precisamente nell’estate del 2010, se il Milan si fosse accontentato di programmare l’acquisto di Luis Fabiano, Zlatan Ibrahimovic sarebbe probabilmente rimasto a Barcellona.

COMO - DECEMBER 15: Alessando Nesta of AC Milan in action during the Serie A match between Como and AC Milan, played at the Sinigallia Stadium, Como, Italy on December 15, 2002. (Photo by Grazia Neri/Getty Images)
La fretta di fare il mercato entro certe date non è mai una buona consigliera. Lo dice spesso anche il rimpianto – ma non da tutti – Adriano Galliani. Il mercato, quello vero, si fa negli ultimi giorni. Per chi è impaziente rimane il mito della programmazione nel quale rifugiarsi. E' un po’ come l’araba fenice. Tutti dicono di averla vista, ma nessuno sa dove sia davvero.

BOLOGNA, ITALY - DECEMBER 11: AC Milan Vice President Adriano Galliani during the Serie A match between Bologna FC and AC Milan at Stadio Renato Dall'Ara on December 11, 2011 in Bologna, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
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