Delusione senza appello

Il bivio del Milan: tornare grandi o sprofondare nel limbo

Milan Coppa Italia
Milan tra delusione e speranza, l’estate porterà a decisioni fondamentali per una possibile rinascita
Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 

La sconfitta nella finale di Coppa Italia ha catapultato il Milan nel cuore dell’estate 2025 già dal 14 maggio. Una situazione surreale, figlia diretta di una stagione disastrosa e delle continue, cocenti delusioni inflitte ai propri tifosi. Tifosi che avevano riposto nella Coppa Italia l’ultima speranza, l’ultimo barlume di luce in un’annata troppo spesso vissuta nel buio.

Ora che anche quella luce si è spenta, affrontare le ultime due giornate di campionato per chiudere con un minimo di dignità questa stagione balorda sarà tutt’altro che semplice. Matematicamente, il Milan ha ancora concrete possibilità di qualificarsi a una competizione europea. Perché ciò accada, però, serve iniziare a vincere - a partire da domenica, ancora all’Olimpico, questa volta contro la Roma di Claudio Ranieri, capace di conquistare 42 punti nelle ultime 20 partite. Un ritmo da primato, che avrebbe potuto valere il primo posto in classifica, se avviato a inizio stagione.

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Il Milan dopo la Coppa Italia

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Affrontare una squadra in fiducia non è mai facile. Farlo da sfiduciati, ancora meno. Ma per questo Milan è un atto dovuto, soprattutto dopo la prestazione impalpabile - e per certi versi imbarazzante - offerta nella finale di Coppa Italia. Il problema, però, va ben oltre la sconfitta in finale. Il Milan sembra aver smarrito identità, anima e determinazione. Non si intravede quella rabbia agonistica che dovrebbe essere la base per rialzarsi dopo un colpo così duro. Il dato più allarmante non è la sconfitta in sé, ma la passività con cui è maturata.

È per questo che le ultime due gare non possono essere considerate semplici formalità. Sono un banco di prova - mentale prima che tecnico - per capire chi, tra i giocatori in rosa, merita davvero di far parte del progetto futuro. Il Milan che verrà avrà bisogno di uomini, prima ancora che di calciatori. E questo sprint finale, per quanto poco possa valere in termini di gloria, può ancora dire molto sul valore e sull’orgoglio di chi veste la maglia rossonera.

Se questo è il fondo, allora l’unica scelta possibile è cominciare a risalire.