Oggi il ragazzo rimasto un esubero per tanto tempo è diventato il miglior difensore del Milan
Matteo Gabbia è diventato l’eroe rossonero della settimana dopo che un suo perentorio colpo di testa vincente ha regalato ai tifosi del Milan la gioia di tornare a trionfare in un derby dopo 2 anni di astinenza e ben 6 derby consecutivi persi. Forse nessuno più di Matteo meritava di provare una gioia così intensa. Lui milanista sin da bambino, nonché profondamente legato ai colori rossoneri.
Gabbia nell’ultimo anno solare non è stato soltanto questo gol che comunque, ad oggi, è il più importante della sua carriera. C’è però tanto altro. Questo ragazzo ha fatto uno step di crescita fondamentale; in questo momento è il miglior difensore del Milan.
Difensore affidabile perché quando è chiamato in causa non tradisce mai. Negli anni scorsi giocava prevalentemente sul centro-sinistra della linea a 4, ma oggi riesce a giocare senza problemi anche sul centro-destra.
Stupisce poi la capacità di Matteo di rimanere sempre sul pezzo. La concentrazione non è un banalissimo optional quando si parla di un difensore. Anzi è un prerequisito necessario se ci si vuole imporre ad alti livelli. L’aspetto più lieto del nuovo Gabbia però, dopo il prestito di sei mesi al Villareal, sono le letture. Oggi questo ragazzo legge con anticipo situazioni di gioco che prima faticava a decodificare.
Il salvataggio su Di Marco, nel derby, ha origine proprio da una lettura raffinata ed anticipata dello sviluppo dell’azione degli avversari.
Infine c’è una leadership rilevante. Non urlata, né tantomeno esibita. Semplicemente esercitata. Matteo Gabbia, fedele al suo carattere di ragazzo schivo e riservato, è diventato semmai un leader silenzioso, che parla poco, ma che si fa sentire tanto. E nelle poche occasioni in cui si presenta davanti alle telecamere le sue parole non sono mai banali.