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Troppo semplice adesso parlare di Pelvis Estupinan. Dopo la prima partita di campionato, oggettivamente negativa sul piano della prestazione, era già stato bollato come brocco o come granchio preso sul mercato dal Milan. Dopo la gara di sabato sera in quel di Udine invece, in tanti hanno applaudito la prestazione del terzino ecuadoriano che è stato uno dei migliori in campo per la squadra di Allegri.
In realtà il tema non sono gli orientamenti del momento, quasi sempre sbilanciati fra catastrofismo bieco ed esaltazione acritica. Si tratta di facce della stessa medaglia, ossia gli umori volubili. Il tema di fondo è soltanto uno: comprendere che tipo di giocatore il Milan si è messo in casa, nel momento in cui ha deciso di investire quasi 20 milioni di euro per assicurarsi le prestazioni sportive del peruviano Pelvis Estupinan.
Non c’è nulla di più sbagliato sul piano concettuale di un paragone fra Estupinan e Theo Hernandez. Non c’entrano nulla, sono due esterni difensivi molto diversi, che interpretano il ruolo in maniera non comparabile perché le loro caratteristiche sono opposte. Theo è un treno che ama partire palla al piede, mentre Pelvis è un giocatore che ama attaccare la profondità senza palla e con i tempi giusti.
Hernandez ha toccato picchi di rendimento in carriera che Estupinan probabilmente non toccherà mai. Fra i due però c’è un divario di applicazione a favore dell'ecuadoriano. Pervis non ruba l’occhio per un certo tipo di progressioni palla al piede, ma il suo focus è sempre sulla partita che sta giocando. La concentrazione è uno dei suoi punti di forza.
Il terzino ecuadoriano non sarà mai uno dei migliori terzini d’Europa. Il suo bagaglio tecnico non è eccelso. Estupinan però è un giocatore che c’è sempre. Anche quando sbaglia. Ha una dote non comune, ossia la capacità di resettare subito un errore.
Nei finali di partita, o comunque negli ultimi 20-25 minuti di una gara, le sue qualità di corsa e resistenza emergono nettamente. Non rinuncia mai ad una sovrapposizione ed ha un serbatoio di energie superiore alla media, aspetto che gli permette di rimanere lucido anche quando l’acido lattico inizia a farsi sentire.
Il Milan, con Estupinan, non ha acquistato un giocatore epocale. Nella storia rossonera il suo nome non apparirà mai al fianco dei Maldini, dei Theo, dei Serginho. Estupinan però è un buon giocatore. Conosce i suoi limiti ed è perfettamente consapevole delle sue qualità. Non è un fenomeno ma sa giocare a calcio e si mentalizza facilmente con la squadra in cui gioca.
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