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L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Di Paolo protagonista, tanto il Var sta a Lissone…

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Aleandro Di Paolo protagonista di Milan-Lazio: non solo nel finale, ma già sul calcio d'angolo del primo tempo.
01:02 min

Che Aleandro Di Paolo, abruzzese di Avezzano, abbastanza unanimemente definito il miglior varista d'Italia, fosse in vena di protagonismi, lo si era capito già nel primo tempo. Gila fa palesemente fallo su Nkunku (che prende il colpo e finisce a terra) tra area di rigore e bandierina del calcio d'angolo. L'arbitro Collu non fischia fallo, ma angolo. Il Milan sta per calciare, ma c'è la sensazione che il Var intervenga informalmente e irritualmente per togliere la battuta al Milan. E attenzione: dalla ripresa del gioco, nasce subito sugli sviluppi l'ammonizione di Tomori. Con il calcio d'angolo, come da decisione mediata ma naturale di Collu, non ci sarebbe molto probabilmente stato il giallo.

La pressione di Di Paolo su Collu

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Nella stessa partita, Milan-Lazio, in cui a marzo è stato espulso Pavlovic per una azione simile su Isaksen ed è stato concesso un rigore dubbio ai laziali nel recupero, ieri sera invece Romagnoli a tacchetto esposto e in ritardo su Saelemaekers lanciato nella metà campo avversaria se la cava con il giallo. E il Var Di Paolo sul successivo fallo di Romagnoli su Leao a centrocampo, non visto dall'arbitro, non interviene come sul calcio d'angolo...

Di Paolo, l'artefice del "fuorigioco geografico" di Giroud sul gol di Kessie in Milan-Napoli del dicembre 2021 (creatura giuridico-arbitrale poi sparita dalle carte nautiche...), sale poi in cattedra nel finale. Fior di opinionisti arbitrali ripetono all'unisono che la posizione del gomito di Pavlovic era naturale in quanto legata alla marcatura che stava facendo sull'avversario, ma Collu ha dovuto concedere il "braccio fuori sagoma" alla pressione di fine gara del Var. L'arbitro però, reattivo, è uscito dall'angolo "pescando" un improbabile fallo di Marusic su Pavlovic, una mossa di buon senso anche se a sua volta criticabile, per divincolarsi da quelli che in maniera immaginifica potremmo definire i picchiettii di Di Paolo sulla spalla di Collu.

Lissone dunque stava per calare il suo peso, dall'alto, sulla partita. Ma al minuto 94 e 30 non ci sta, nell'economia di una partita, che l'arbitro venga richiamato per un episodio che non può mai essere rigore per tre motivi: estrema vicinanza fra giocatori, il braccio di Pavlovic che non si muove verso il pallone e lo stesso difensore rossonero che dà le spalle a Romagnoli ed è impegnato in marcatura. Se il Var fosse in campo avvertirebbe di più le situazioni vere, l'atmosfera vera della partita. E potrebbe prendersi responsabilità diverse rispetto a quanto accade nella bolla ovattata e lontana di Lissone...