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Il derby è rossonero...

Derby, analisi ragionata: Milan, sacrificio e cattiveria

mbambara
mbambara Vice direttore 
Le statistiche del derby vanno lette in maniera completa. Il calcio, inoltre, ha anche aspetti meno tangibili come sacrificio e cattiveria
01:41 min

C'è sempre un senso delle cose che va al di là dei dati statistici. I derby, si sa, sono partite a sé.La componente della mentalità ha un peso specifico maggiore rispetto alla componente del gioco. Questa è un regola aurea che vale in tutti i big match, ma che assume ancor più valenza nelle stracittadine.

L'Inter ha giocato una partita migliore del Milan sul piano tecnico. Lo testimoniano i numeri della gara, con la squadra di Chivu che ha avuto un possesso palla più alto (64% contro il 36% dei rossoneri) ed un numero di tiri totali nettamente superiore rispetto alla squadra di Massimiliano Allegri (20 vs 7).

Non è stato un derby casuale

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Eppure la vittoria del Milan non è casuale. Così come non possono essere casuali 4 vittorie ed un pareggio nei 5 scontri diretti giocati dalla squadra rossonera. C'è un senso delle cose che va colto nei dettagli statistici e nelle situazioni meno tangibili.

Pur venendo dominato sul piano del palleggio dall'Inter - scelta strategica voluta da Allegri - il Milan non ha mai sbracato ed ha concesso meno di quanto certi numeri dicano. Anche sotto pressione la squadra rossonera non ha mai rinunciato al tentativo di giocare il pallone.

C'è un dato statistico altrettanto importante da sottolineare: in tutta la partita ci sono state solo due grandi occasioni, due per l'Inter ed una per il Milan. Questo significa che la squadra di Allegri, pur meno pulita nel fraseggio rispetto all'Inter, è comunque rimasta sul pezzo.

La squadra rossonera ha concesso il minimo ed ha mostrato grande lucidità nell'unica occasione importante che ha avuto. Non a caso gli xG (gol previsti) non vedono una differenza abissale fra Inter e Milan (1.6 vs 1.0). La lucidità, peraltro, è una caratteristica propria delle grandi squadre.

L'Inter contro il Milan a difesa schierata ha sofferto molto perché non ha giocatori bravi nell'uno contro uno. Le occasioni migliori, quelle che hanno arricchito le statistiche, la squadra di Chivu le ha avute su palla inattiva (il palo di Acerbi) o sugli sviluppi di palla inattiva (Thuram e Lautaro).

Spirito di sacrificio e cattiveria agonistica le chiavi del Milan

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Il Milan invece ha vinto il derby con due doti fondamentali: spirito di sacrificio e cattiveria agonistica. Alcune smagliature rimangono. A ritmi alti la squadra di Allegri soffre troppo perché la sua uscita palla è poco qualitativa. Entrambi i braccetti difensivi sono troppo pressabili e questo aspetto, inevitabilmente, toglie qualità e rapidità al fraseggio rossonero.

 

C'è poi un tema in fase di non possesso che emerge dal derby di ieri sera. Riguarda il primo tempo e si riferisce all'uscita troppe volte fuori tempo di Fofana su Bastoni in fase di non possesso. Un dettaglio che Allegri ha sistemato nell'intervallo, ma che aveva condizionato moltissimo lo sviluppo della prima frazione di gara ed anche alcune sicurezze (o insicurezze) dei giocatori rossoneri.

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