Sarri arriva al Chelsea e dopo un anno è costretto a lasciare sempre per problemi di rapporti incrinati.
Sarri e i litigi alla Juventus
—
Sarri poi va alla Juventus e prima litiga con Cristiano Ronaldo, poi con Barzagli e poi con Pjainic. Infine anche con la società e viene mandato via. Anche qui arrivano le smentite di un litigio.
Sarri e i caos alla Lazio
—
Sarri arriva alla Lazio e Lotito (con il quale, anche qui, ha sempre avuto confronti accesi) e Tare sono stati costretti a vendere alcuni giocatori perché ormai in piena rotta di collisione con lo stesso Sarri. Alla fine il clima a Formello era diventato insostenibile e lo stesso Sarri decise di lasciare.
A tutto questo vanno aggiunte anche molte dichiarazioni in Conferenze Stampa rilasciate dallo stesso Sarri nel corso degli anni che non sono state propriamente espressione di purezza e compostezza.
Milan, alla fine se per Conte è No per Sarri non può essere Sì
—
Insomma Sarri viene visto come un allenatore che a livello di comportamenti è fuori dalle righe, soprattutto per come la stampa ha raccontato e/o ricostruito tante situazioni e vicende che poi comunque in gran parte sono state smentite. Non sappiamo quanto, in ogni storia, ci sia del vero. Quel che però possiamo dedurre è che se in ogni club in cui è andato Sarri, ci sono stati alcuni problemi nella gestione dei rapporti, qualcosa di vero in fondo c'è.
E allora rifaccio la domanda fatta anche nell'articolo su Antonio Conte: se la tesi del No al tecnico pugliese riguarda il comportamento, allora perché per Maurizio Sarri non deve valere lo stesso pensiero? Vogliamo veramente rischiare dal punto di vista umano, dopo una stagione del genere?