C’è un luogo comune relativo alla gestione di un club importante che gira in maniera strumentale fra i tifosi. Soprattutto in Italia. Mediamente infatti, i tifosi dei grandi club (Juventus, Milan e Inter) ritengono che le grandi società non debbano cedere i loro giocatori migliori e, nel contempo, non debbano non farli arrivare a scadenza di contratto, o in eutanasia contrattuale (ossia all'ultimo anno di rapporto). Ma è davvero così? I dati di fatto smentiscono questo modo di pensare legittimo, ma ormai ancorato ad un calcio antico in cui il presidente mecenate, a fine stagione, con i propri denari ripianava il bilancio del club. Le cessioni e certi non rinnovi sono infatti necessari nell'ottica gestionale di un club.
Riflessioni sui numeri...
Grandi cessioni e mancati rinnovi: un destino inevitabile per tutti i club

MADRID, SPAIN - NOVEMBER 05: AC Milan Senior Advisor to Ownership Zlatan Ibrahimovic and Florentino Perez, President of Real Madrid talk after the UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD4 match between Real Madrid C.F. and AC Milan at Estadio Santiago Bernabeu on November 05, 2024 in Madrid, Spain. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)


Il tema delle grandi cessioni e dei mancati rinnovi
—Oggi le regole UEFA sul FPF vincolano i club ad un passivo di bilancio, nel triennio, di – 60 milioni di euro. Questo significa che gli aumenti di capitale di anno in anno sono possibili nell’ordine dei 15-20 milioni di euro. La conseguenza prevedibile e prevista è che i club devono fare il mercato con ciò che ricavano. In tal senso, il player trading è diventata una necessità, sia per le famose plusvalenze, che aumentano il valore della produzione nel singolo esercizio, sia per il cash effettivo di una cessione che consente al club di poterlo reinvestire sul mercato.
Real, City e PSG hanno fatto cessioni importanti e mancati rinnovi a giocatori di livello
—Abbiamo preso in esame tre squadre. Real Madrid, Manchester City e PSG. Sono tre delle quattro squadre col maggior fatturato al mondo e sono le tre ultime vincitrici della Champions League. Il loro fatturato supera gli 800 milioni di euro e nel caso del Real Madrid supera addirittura il miliardo di euro. Nonostante questo, negli ultimi 5 anni, hanno fatto cessioni importanti, reinvestendo il denaro incassato sul mercato. In più hanno lasciato andare a scadenza contrattuale giocatori di livello mondiale.

Più precisamente, il Real Madrid negli ultimi 5 anni ha ceduto Casemiro (70,6 mln), Varane (40 mln), Odegaard (35 mln), Hakimi (45 mln), Regullon (30 mln). Sempre il Real ha lasciato andare a scadenza senza rinnovare il contratto Sergio Ramos, Asensio, Benzema, Hazard e Bale. Il Manchester City ha ceduto Alvarez (75 mln), Cancelo (25 mln), Palmer (47 mln), Mahrez (35 mln), Sterling (56 mln), Gabriel Jesus (52 mln), Zinchenko (35 mln), Ferran Torres (55 mln), Angelino (18 mln), Sane (49 mln). Il PSG invece ha venduto Xavi Simons (50 mln), Ugarte (50 mln), Ekitike (20 mln), Neymar (90 mln), Verratti (45 mln), Kalimuendo (20 mln) e Icardi (10 mln), lasciando andare a scadenza di contratto Mbappe e Messi.
Imprescindibile il player trading e la valutazione costi/benefici sui rinnovi

Il corollario logico-deduttivo a questi numeri è abbastanza conseguenziale: il palyer trading è fondamentale persino per i primi tre club d’Europa. A maggior ragione è fondamentale anche per tutti gli altri club. Inoltre i contratti non vanno sempre rinnovati, ma va fatta una valutazione dei costi e dei benefici prima di firmare un rinnovo. Giudicare negativamente una dirigenza per la cessione di alcuni giocatori o per dei mancati rinnovi è concettualmente erroneo. Va valutato il mercato nel suo complesso, alla luce dei risultati sul campo.
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