Camarda al Lecce: la formula espone il Milan a rischi strategici, al netto delle cifre
MILAN, ITALY - OCTOBER 22: Francesco Camarda of AC Milan celebrates his goal that was later disallowed by VAR during the UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD3 match between AC Milan and Club Brugge KV at Stadio San Siro on October 22, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Francesco Camarda, classe 2008, passa al Lecce in prestito con diritto di riscatto e controriscatto. Al netto delle cifre, è la scelta strategica del Milan a sollevare dubbi...
Il Milan ha scelto di cedere Francesco Camarda, classe 2008, al Lecce con la formula del prestito con diritto di riscatto e controriscatto. Al netto delle cifre, è la scelta di formula e tempistica a sollevare perplessità. Camarda non è un giovane da scoprire: è reduce da una stagione in cui ha collezionato 1.590 minuti con il Milan Futuro (7 gol) e 235 minuti in prima squadra, con la soddisfazione dell’esordio in Champions League.
Una stagione di transizione, sì, ma che poteva sicuramente essere gestita meglio: oscillazioni tra Primavera, Futuro e prima squadra, senza una vera progettualità strutturata, ne hanno rallentato lo sviluppo. Ora, anziché consolidarlo all’interno, il club sceglie di farlo crescere altrove — e con una formula che cede parte del controllo.
[an error occurred while processing this directive]
Il Milan mantiene la possibilità di riprendersi Camarda, ma a condizioni che non controlla pienamente. Il diritto di controriscatto garantisce il ritorno, ma non protegge il valore sportivo e identitario del giocatore nel frattempo.
Al netto delle cifre, è un precedente pericoloso: un club come il Milan dovrebbe avere l’ambizione di formare e trattenere i suoi talenti più brillanti, non limitarsi a riacquistarli dopo una valorizzazione esterna.
Lecce, scelta tecnica logica ma la formula indebolisce
—
Il Lecce è una piazza solida, competente, con una storia recente di crescita di giovani profili. Il Milan, infatti, in passato aveva mandato in prestito ai salentini un altro attaccante come Lorenzo Colombo. In quest’ottica, il prestito è comprensibile. Ma ciò che lascia perplessi è la rinuncia — anche solo temporanea — alla proprietà esclusiva di un asset che il Milan ha costruito in casa.
Camarda non è un progetto da avviare, ma un percorso da proteggere e finalizzare. La sua stagione 2024-25, pur con alti e bassi, ha dimostrato che ha già avuto un primo impatto con il calcio professionistico. Per questo motivo, la formula scelta appare più rischiosa che lungimirante.
Quale messaggio si manda al vivaio rossonero?
—
Se anche uno dei profili più celebrati e riconoscibili del settore giovanile viene ceduto con riscatto e controriscatto, il segnale che arriva a chi cresce a Milanello è poco chiaro: essere promettenti non basta per restare al centro del progetto.
Dopo anni di dichiarazioni sul valore del vivaio, il Milan dovrebbe evitare operazioni che, seppur legittime, sembrano contraddire la retorica della “linea verde”. Camarda, simbolicamente e tecnicamente, meritava un piano più coerente.
Il Milan rischia di perdere più di un giocatore
—
La cessione di Francesco Camarda al Lecce, al netto delle cifre, non è un errore finanziario, ma una scelta discutibile sul piano identitario e strategico. Dopo una stagione che poteva essere gestita meglio, il Milan avrebbe potuto puntare su un secondo anno interno di consolidamento, magari strutturato tra Milan Futuro e convocazioni regolari in prima squadra.
Affidarlo a un club serio come il Lecce è legittimo, ma cedere anche una parte del controllo sul suo percorso è una concessione che un club di prima fascia non dovrebbe concedere per i propri talenti più rappresentativi.