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UN'ALTRA SQUADRA

Milan su McTominay, Fofana scava il dischetto da rigore: la mano di Allegri

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Dei tanti momenti visti all'interno del servizio di DAZN ''Bordocam'' riguardanti Milan-Napoli, due assumono maggiore rilevanza
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

I tifosi a San Siro, come quelli a casa ricorderanno senz'altro i gol, soprattutto se nel corso della stagione questi 3 punti guadagnati possano diventare sempre più pesanti, ma poi ci sono elementi che invece potrebbero segnare il nuovo ciclo di Allegri. Dopo le 5 vittorie di fila c'è chi ancora si domanda "Perché il Milan di Allegri funziona?". Mentre Cassano si chiede ancora "Perché Allegri allena ancora?". Alla prima la risposta la daremo più avanti, quando gli elementi tangibili saranno maggiori e il campionato entrerà sempre più nel vivo. A Cassano invece si potrebbe già rispondere dicendogli: "Rivedeti il Bordocam di Milan-Napoli".

Sì perché quel che si è potuto osservare è stato un Milan mai visto così furbo, scaltro e concretato prima d'ora. Il cambio di mentalità non arriva perché la mattina nel caffè non si mette più lo zucchero. Allegri è stato in grado di ribaltare un gruppo in ogni particolare. Con semplici due episodio si può capire come Max abbia dato la sua impronta alla squadra.

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Milan e l’assedio a McTominay: Gimenez gli tira i capelli

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Primo tempo. Tomori tocca McTominay in area, lo scozzese cade e per un attimo sembra di essere di fronte a una possibile svolta della gara per il Napoli. Chiffi, però, non fischia. È lì che accade qualcosa di rivelatore: i giocatori del Milan si stringono attorno all’avversario a terra, lo isolano dal resto dei suoi compagni, lo intimidiscono, lo fanno sentire in gabbia, gli tolgono la possibilità di dialogare con la propria squadra. Una pressione mentale più che fisica, quasi a voler dire: “Qui non si passa, nemmeno con le parole”.

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E in quell’istante Santiago Gimenez aggiunge un dettaglio che da solo vale più di mille analisi: lo tira su per una ciocca di capelli, un gesto che fa capire che questo Milan non ha più paura.

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Fofana il giardiniere

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Secondo tempo. Arriva il rigore per il Napoli. Sul dischetto si presenta De Bruyne che, fino ad allora sembrava fosse il 40enne, mentre Modric il 34enne, ma un rigore si calcia quasi da fermo quindi bastava la qualità nei piedi. Tuttavia, prima del tiro, Fofana si avvicina e scava il terreno: Youssouf cerca di fare un solco, che renda meno pulita la zolla. È una furbizia da calcio di strada, da partite infinite all’oratorio, che a San Siro, però, diventa arma psicologica. 

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L'impronta di Allegri sul Milan

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Questi episodi, presi singolarmente, possono sembrare marginali, ma messi insieme raccontano qualcosa di più grande: la trasformazione mentale della squadra. Non è stato certamente Allegri a suggerire di agire così in entrambe le occasioni, ma Max ha chiesto alla squadra di essere più maliziosa.

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Allegri lo sa bene: il calcio si vince anche così, con la cura dei dettagli che spesso restano invisibili. Il Milan di Allegri non è soltanto più solido, è diventato più “sporco”, più consapevole, più cinico. Ed è in questo nuovo DNA che passa la differenza tra una squadra che gioca bene e una squadra che sa vincere.