Il Milan deve scegliere: accontentare Allegri con Vlahovic per tornare competitivi o rischiare di ripetere gli errori della scorsa stagione.
Se mai ci fosse stato un dubbio, Massimiliano Allegri - e soprattutto il campo - sono stati lapidari: il Milan ha un estremo bisogno di Dusan Vlahovic. Un bisogno certificato dalla carenza in area di rigore, dalla leadership in campo e dallo status del centravanti serbo. Sì, anche lo status rientra in questo contesto, perché la mancanza di un attaccante simbolo è un problema che attanaglia il Milan dall’addio di Olivier Giroud.
La partita con la Cremonese, da questo punto di vista, è stata lapalissiana. Ha messo a nudo le lacune nella metà campo offensiva, con il solo Santiago Gimenez a reggere il peso dell’intero attacco rossonero, vista l'assenza per infortunio di Rafael Leao. Verso la fine della partita, Allegri, rivolgendosi ai suoi collaboratori Bernardo Corradi e Francesco Magnanelli per valutare le alternative in attacco, quasi sconsolato ha pensato a Ruben Loftus-Cheek come punta, come a dire: “Non ho alternative”.
Ecco il punto: il Milan non ha la potenza di fuoco adatta agli obiettivi stagionali, ossia tornare competitivo in Italia con un occhio alla seconda stella. Non bisogna nascondersi: scegliere Massimiliano Allegri come allenatore è una dichiarazione d’intenti. Ma se a questa scelta non seguiranno decisioni altrettanto forti, quella dichiarazione resterà tale e non potrà mai trasformarsi in un fatto concreto.
Il grido di Massimiliano Allegri: datemi Dusan Vlahovic
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Allegri è stato chiaro fin da subito con la dirigenza rossonera: ha bisogno di Dusan Vlahovic. Concetto ribadito all’indomani della sconfitta con la Cremonese a San Siro, durante l’incontro fiume a Casa Milan. Un bisogno che nasce dalle esigenze della squadra e non da un capriccio del tecnico livornese.
Ora il Milan si trova davanti a un bivio: accontentare la richiesta del suo allenatore oppure rischiare che i rimorsi diventino macigni insormontabili durante la stagione 2025/2026. Il club non può permettersi di rivivere l’incubo calcistico della passata stagione, che ha lasciato scorie pesanti, ripulite parzialmente solo dall’arrivo di Massimiliano Allegri.
Non è uno slogan, ma una verità che Allegri ha ribadito in campo e fuori. Senza un centravanti simbolo, il Milan rischia di restare intrappolato nei limiti già visti la scorsa stagione. Lo chiedono i tifosi, lo percepisce San Siro e lo conferma Allegri: senza Dusan i sogni rossoneri restano sospesi. Con Vlahovic, invece, il Milan ritroverebbe identità, forza e un punto di riferimento.
Allegri ha già scelto, ora spetta al Milan accontentarlo.
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