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Allegri “il difensivista”: pregiudizio antico, ormai duro a morire

mbambara
mbambara Vice direttore 
Il comune sentire colloca Massimiliano Allegri nel limbo dei difensivisti. Questo pregiudizio è ormai radicato e difficilmente scalfibile
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Il difensivista Max Allegri...

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Impossibile oggi non citare un popolare brocardo latino: "audacter calumniare, semper aliquid haeret", che tradotto letteralmente significa "calunnia senza timore: qualcosa rimane sempre attaccato". Questa massima spiega il perché la famosa "vox populi", anche se calunniosa, rimane poi immortale. A furia di diffondere concetti falsi, la gente li ripete a menadito come se fossero veri. Così nascono i pregiudizi che, poi, inevitabilmente, contaminano il pensiero libero. I fatti oggettivi non vengono considerati da coloro che si innamorano delle proprie opinioni. Accadeva secoli fa e continua ad accadere ancor oggi. Emblematico il caso di Massimiliano Allegri.

(Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Il caso più significativo, è proprio quello dell'allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, etichettato da anni come difensivista e ormai confinato in questo limbo a prescindere da ciò che fa realmente come allenatore.

Sul tema, va detto che probabilmente Allegri è rimasto vittima del suo celebre aneddoto sul corto muso dei cavalli. Voleva essere una iperbole travestita da battuta molto toscana. Si è rivelata una condanna: oggi Allegri qualsiasi cosa fa rimane sempre un difensivista.

La stagione del Milan e il pregiudizio che non muore

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Eppure il Milan di Max Allegri, in questa stagione, ha avuto il predominio del gioco in 9 partite su 12 in campionato. Secondo i dati statistici più attendibile, soltanto in tre gare (Napoli, Atalanta e Inter) il Milan ha avuto un xG inferiore agli avversari. Nelle altre la squadra rossonera è stata superiore, anche in occasione dell'unica sconfitta stagionale, patita contro la Cremonese.

Nonostante questo, nonostante un Milan che, al meglio della condizione, ha offerto prestazioni godibili ed importanti sul piano tecnico (Udine su tutti), Allegri continua ad essere considerato uno squallido difensivista. Antonio Conte ha vinto l'ultimo scudetto segnando pochissimo, ma il tecnico leccese - pragmatico come e quanto Max - gode di un'aura mediatica diversa, per la quale le sue squadre hanno la giusta mentalità.

Uscire da questo pregiudizio è praticamente impossibile per Massimiliano Allegri. Anni ed anni di calunnie pelose sul suo conto sono servite a creare un certo tipo di "sentire popolare" che riassume perfettamente il brocardo latino "audacter calumniare, semper aliquid haeret". E così oggi, qualsiasi argomento contrario alla tesi dominante dell'Allegri difensivista, finisce per essere bollato come un'eresia.

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