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di Giovanni Capuano per Panorama.it -
Alla fine, anche Padre Tempo è tornato in servizio. Max Allegri si è preso l’ultima rivincita sull’esercito di quelli che per anni lo hanno descritto vecchio, bollito, imborghesito e, soprattutto, non adeguato alle nuove mode del calcio. Gli onanisti, amanti del bel giuoco e della tendenza del momento, distanti chilometri dal pragmatismo aziendalista di un allenatore abituato a fare con quello che ha e a fare bene, nel senso di garantire sempre e comunque l’obiettivo minimo dichiarato.
Il derby vinto con il blocco basso, con il 36% di possesso palla e concedendo all’avversario 20 tiri in porta, due pali e un rigore sbagliato è diventato la partita perfetta, studiata a tavolino, preparata nel dettaglio. E giù complimenti e onori, facendo finta di dimenticare che l’Allegri di oggi non è poi così distante dall’Allegri di ieri, quello che non si era evoluto.
Il calcio è semplice (cit) e la conversione degli ex critici sospetta. Il calcio è semplice e cioè se vinci hai ragione e se perde sei un ... (altra cit) e se poi capita che quelli che sono venuti prima e dopo di te abbiano fatto peggio, pur con una spesa superiore, restare giù dal carro diventa difficile ai limiti dell’impossibile. C’è un tempo per tutto, insomma. Quello per definire Allegri un rimbambito (e chi si opponeva un servo) si è evidentemente esaurito.
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