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Il valore di Allegri

Adani riconosce il valore di Allegri: l’opinione oltre le ideologie

mbambara
mbambara Vice direttore 
Il riconoscimento del valore di Allegri da parte di Adani è un punto di svolta nella discussione sportiva. Si può andare oltre l'ideologia
01:08 min

Si tende, da sempre, a dividere il mondo degli appassionati di calcio in giochisti ed in risultatisti. Si tratta di una classificazione generica, a mio modo di vedere persino eccessivamente sbrigativa. Non credo infatti che ai cosiddetti giochisti il risultato non interessi. Di contro sono del parere che i risultatisti sappiano perfettamente che la squadra deve avere un gioco tramite il quale arrivare al risultato. Negli scorsi giorni, a sorpresa, un raffinato intenditore di calcio come Lele Adani ha riconosciuto l’importanza del “colpo” Allegri per il Milan. Molti ne sono rimasti sopresi. Adani, d'altronde, è sempre stato un fiero oppositore del modo di vedere il calcio di Massimiliano Allegri. In passato, fra i due protagonisti, le schermaglie non sono mancate, in alcuni casi anche con eccessi verbali decisamente evitabili.

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La famosa disputa tra giochisti (Adani) e risultatisti (Allegri): una retorica ormai stantia...

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Adani può essere considerato un giochista. Allegri, di contro, un risultatista. Stanno su fronti opposti, ma ciò non impedisce all’opinionista Adani di riconoscere il valore del professionista Allegri. Il senso del confronto sta tutto qui. Si può avere un modo di vedere le cose diverso, finanche completamente opposto, ma la stima ed il rispetto rimangono presupposti ineludibili in una sana discussione civile. Lele Adani peraltro è sempre stato un commentatore calcistico molto acuto e preparato. Per anni ha commentato le partite su Sky come seconda voce ed i suoi punti di vista non sono mai stati un esercizio noioso di tautologia o un postulato di banalità ricorrenti. Adani, semmai, ha sempre espresso opinioni forti, inseguendo concetti importanti e implementando uno stile comunicativo naif e detonante.

Non esiste un solo modo di pensare calcio

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L'unico limite di Adani, in questi anni, è stato quello di pensare, o immaginare, che quel modo di vedere il calcio tutto suo, personalissimo ed estremo, fosse anche l’unico. Ed invece non è così ed è il bello del calcio. Negli ultimi 15-20 anni molti opinionisti giochisti sono caduti su quest’errore. Non esiste solo il loro modo di pensare calcio. Ci sono molte declinazioni dello stile di gioco. Soprattutto non bisogna mai dimenticare che l’allenatore bravo non è quello che impone le proprie idee alla squadra, bensì colui che sceglie il sistema di gioco più adatto alle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. Anche perché, se esistesse un solo modo di declinare il calcio, su questo sport inizierebbe a scendere una clamorosa patina di noia.

(Photo by Marco Luzzani - Inter/FC Internazionale via Getty Images)