Dopo la vittoria nel turno d'andata dei playoff, e il pareggio in quel di San Siro, il Feyenoord agguanta la prima storica qualificazione agli ottavi di finale di Champions League.
La prima...
Milan-Feyenoord e la prima storica qualificazione agli ottavi di Champions League per gli olandesi
Un dato che accresce il rammarico e l'insoddisfazione rossonera, giustamente esplosi nel momento in cui l'arbitro Marciniak ha decretato la fine della partita. Soprattutto per le pieghe che ha preso quest'ultima e non solo. Difatti, la gara di ieri è solo l'ultimo atto di un cammino europeo che, a partire dalla gara di Zagabria, ha subito una netta e repentina inversione di marcia. Passando da una qualificazione, tra le prime otto del maxi-girone, più che possibile, alla deludente eliminazione di ieri.

I meriti vanno, dunque, al Feyenoord per come ha saputo interpretare i due appuntamenti. Ovviando all'esonero di Brian Priske, prima della gara d'andata, e successivamente alle defezioni che hanno colpito la squadra prima della sfida di San Siro. Ad avere un ruolo primario nell'esito finale del doppio impegno contro i rossoneri, la grande intensità messa in campo al De Kuip e, successivamente, la capacità di cogliere il macro episodio dell'espulsione di Theo Hernandez. Quest'ultima resa possibile dal fatto di aver minimizzato i danni dopo un primo tempo di forte assedio del Milan, cominciato col gol, dopo pochi secondi, dell'ex Gimenez.

Tutti questi fattori hanno permesso di raggiungere una prima volta storica.
Milan-Feyenoord nella storia: prima qualificazione agli ottavi di Champions per gli olandesi
—Il dato in questione fa riferimento a quando, la massima competizione europea per club, ha modificato la sua denominazione. Passando dall'iconica "Coppa dei Campioni" alla moderna "Champions League". Inoltre, quella della stagione 2024-25 è solo la terza partecipazione nelle ultime ventidue edizioni. Nonché, la seconda seconda consecutiva dal 2002/03.

Tutti traguardi che forniscono, da una parte, grande risalto a quanto fatto dal Feyenoord, e dall'altra, i demeriti di un Milan troppo poco incisivo nei 180 minuti complessivi. Ma soprattutto, quanto nel calcio di oggi la sola tecnica e qualità individuale non basti per fare la differenza ad alti livelli.
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