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Mai come nella gara di ieri sera la prestazione aveva pregnanza maggiore del risultato.
Questa nuova formulazione della Champions League – con un girone unico di 36 squadre – lascia infatti aperta ogni possibilità per la qualificazione ai playoff.
Pertanto un pareggio ieri sarebbe stato utile ma non cambia il percorso che il Milan dovrà comunque fare nelle prossime partite.
La prestazione del Milan va pesata e va analizzata bene.
Il primo tempo rossonero è stato timido dal punto di vista offensivo perché l’applicazione difensiva di tutta la squadra è stata costante.
Il Milan – anche quando non ha avuto il predominio del gioco – è rimasto squadra. Questo è l’aspetto che assume pregnanza maggiore.
Rimane aperto un tema: con Rejinders avanzato, l’uscita palla rossonera è più difficoltosa.
Manca un giocatore abile nel passaggio verticale.
Il secondo tempo, invece, è stato un manifesto di cosa questa squadra può fare se sfrutta appieno il suo potenziale.
Il Milan ha creato molte palle gol e soltanto un pizzico di sfortuna ha negato un meritatissimo pareggio.
Una sconfitta diversa rispetto a quella con il Liverpool quindi. Una sconfitta sulla quale Paulo Fonseca ha margine per poter costruire.
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