Su cosa lavorare

I problemi principali del Milan

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Ecco ciò che non va,,,
mbambara

Nella mattinata di oggi ci siamo concentrati sulle note liete della gara di ieri sera a Bratislava.

Adesso, invece, è opportuno soffermare l’attenzione sui problemi ricorrenti della squadra rossonera che, anche nell’ultima gara di Champions League, sono emersi in maniera evidente.

Disfunzioni di campo

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  • Si dice spesso che la squadra non ha equilibrio. Ciò è vero, ma solo parzialmente. Il Milan sbaglia spesso le uscite in fase di non possesso. Questo errore causa troppe palle scoperte a cui viene esposta la linea difensiva (vedasi situazione del miracoloso salvataggio di Pavlovic) e troppe situazioni in cui la squadra rossonera va sotto con i numeri a centrocampo. Rimane poi aperto un tema fondamentale: questa squadra fatica a sopportare 4 giocatori offensivi oltre la linea della palla più Rejinders e Theo Hernandez. Implementare un centrocampista in più in luogo di un giocatore offensivo appare una mossa saggia e logica.
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  • Esiste inoltre un problema di fase offensiva, ossia ciò che fa il Milan con la palla. Contro le difese schierate (in sostanza nel 70% delle partite di Serie A) il nostro giro-palla è ancora troppo lento, compassato e aggredibile. Perdiamo troppi palloni quando ce l’abbiamo noi perché i movimenti della palla funzionali a colui che ne è in possesso non sono tempestivi e consoni. Le nostre palle perse sono un argomento su cui lavorare, unitamente alla velocità del giro-palla che non può prescindere dalla presenza di un play difensivo come Matteo Gabbia.
  • Proprio il nome di Gabbia è necessario per introdurre l’ultimo problema del Milan, ossia quello inerente la linea difensiva. Il Milan ha bisogno di trovare prima possibile una coppia centrale titolare stabile. Ma non solo. Matteo Gabbia deve essere titolare fisso per due ordini di ragioni: in primis perché è l’unico centrale con doti meditative in grado di guidare il compagno di reparto ed in secondo luogo perché è l’unico vero play difensivo. La sua presenza rende più qualitativo il possesso palla del Milan, nonché l’uscita da dietro. Con Tomori e Pavlovic ieri sera (due marcatori, poco adatti al fraseggio), l’uscita della palla era troppo lenta e questo aspetto contro squadre chiuse diventa penalizzante.
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