Una notte speciale

Tutta tua Mister Conceicao: nessuno merita questa finale più di te!

Conceicao Mister
In questi quattro mesi Mister Conceicao ha commesso degli errori ma non ha mai mollato un attimo. Questa finale se la merita più di tutti
mbambara
mbambara Vice direttore 

Se c’è una persona che ha meritato questa bellissima serata e questa seconda finale in 4 mesi, quella persona è il nostro Mister, Sergio Conceicao.

No, non credo che il Mister sia stato perfetto in questi 4 mesi rossoneri. Anzi, se devo essere sincero, mi aspettavo che riuscisse a trovare prima la quadra tattica di questo Milan per darci la possibilità di competere fino alla fine per un posto in Champions League.

[an error occurred while processing this directive]

L’errore principale di Conceicao, a mio modesto avviso, è stato quello di pensare di poter riuscire a far coesistere Theo Hernandez, Pulisic, Rejinders, Joao Felix, Leao e una punta in un Milan con la difesa a 4; è stata una presunzione luciferina.

Su questo tentativo si è incartata la nostra stagione. Ma nel momento più buio ho apprezzato l’uomo Conceicao. Un uomo che non ha mai scaricato colpe e responsabilità sui giocatori, nemmeno quando sarebbe stato facile farlo.

La stagione di Mister Conceicao

—  

Le sue spalle, in questi mesi, sono state enormi. Si è preso di tutto il Mister, consapevole dei suoi errori, ma mai domo. Conceicao non si è mai arreso, nemmeno dopo l’eliminazione in Champions e le tre sconfitte consecutive in campionato. Ha perso, ma non è mai stato un vinto.

Attorno a lui fiorivano nomi di nuovi allenatori e lui, fra un po’ di nervosismo e qualche battuta, continuava imperterrito a barcamenarsi, guardando fisso verso l’obiettivo della partita successiva.

Non è stato un allenatore perfetto in questi 4 mesi Sergio Conceicao, ma è stato un uomo vero, una persona perbene che ha compattato un gruppo che fino a qualche mese fa non lo era.

Se c’è qualcuno che merita di vincere la finale del 14 maggio a Roma, quel qualcuno è proprio il nostro allenatore. Lui ha continuato a guidare il vascello durante la tempesta, anche quando l’orizzonte nemmeno si vedeva.

Tra un errore e l’altro – e chi non sbaglia nel lavoro e nella vita – ci ha regalato due finali e un trofeo alzato al cielo. E chissà, magari, il destino ha ancora in serbo qualcosa. Per lui e per noi.