Derby da sogno

La notte del riscatto: il Milan zittisce l’Inter

Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 
Supercoppa, derby e ora finale di Coppa Italia: il Milan trasforma la disfatta in resurrezione sportiva. Un anno dopo, tutto è diverso.
00:12 min

Il calcio è davvero strano, ma proprio per questo terribilmente affascinante. Esattamente 366 giorni fa, nello stesso stadio, il Milan perdeva 1-2, consegnando all’Inter lo scudetto della seconda stella, suggellato da 19 primi posti. Oggi, a distanza di poco più di un anno, quello stesso prato ha restituito ai rossoneri un verdetto opposto, forse inatteso. Un roboante 0-3 che risuona come un'eco di rivincita e restituisce ai rossoneri quanto subito il 22 aprile 2024.

Lo scorso anno, il destino tricolore dell’Inter non dipendeva dal derby; invece, questa volta, il significato della vittoria rossonera è tangibile e concreto: un biglietto per la finale di Coppa Italia.

(Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Un risultato di 0-3 era difficilmente prevedibile, forse auspicabile nei sogni più belli, ma realizzarlo è stato davvero liberatorio per il Milan ed i suoi tifosi. In pochi, prima della partita, avrebbero avuto l’ardire di esprimerlo ad alta voce, ma vincere questo derby ha un significato particolare: dopo un anno in cui l’orgoglio rossonero era stato ferito da sei derby consecutivi persi, chiudere una stagione con cinque stracittadine da imbattuti - impreziositi dalla vittoria in Supercoppa e dalla semifinale di Coppa Italia - restituisce al Milan quella dignità smarrita lungo la strada della scorsa stagione.

Eppure, il paradosso resta: se un anno fa il Milan chiudeva al secondo posto, offuscato però dal dominio nerazzurro nei derby, oggi è lontano dalle zone nobili della classifica, ma può vantare una rinascita proprio là dove più faceva male: nelle sfide con l’eterna rivale.

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Un’inversione di tendenza netta, che lenisce - almeno in parte - le ferite di un’annata complicata.

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Parlando brevemente della partita, il Milan ha confermato anche contro l'Inter lo schieramento delle ultime due uscite in campionato, compreso il centravanti titolare Luka Jovic. Il serbo è riuscito, in 90 minuti, a salire in cattedra e scegliendo la notte più sentita per emergere, dopo una stagione vissuta nell’ombra. Una doppietta che ricorda, con le dovute proporzioni, quella firmata da Alexandre Pato il 2 aprile 2011. Anche in quell’occasione il risultato finale fu 3-0, con Cassano a chiudere le marcature. Quella doppietta, di fatto, consegnò lo scudetto numero 18 ai rossoneri guidati da Massimiliano Allegri in panchina. Chissà, magari la storia ha deciso di ripetersi in altra forma, in altra competizione, ma con uno stesso epilogo: regalare un altro trofeo al Milan.

La storia, del resto, è fatta per essere raccontata, ma scriverla è privilegio di pochi. Al Milan manca un solo gradino per lasciare un’altra impronta, dopo la Supercoppa Italiana, in una stagione tormentata. La data è fissata: 14 maggio. La cornice pure: l’Olimpico di Roma. Ora serve solo crederci, come dimostrato contro l’Inter degli ingiocabili.