CROCEVIA ROSSONERI

Tutto Allegri 2010-2014: quando Cellino non lo voleva liberare…

Allegri
Undici anni e mezzo dopo non si può parlare di Allegri-bis. Altra epoca e altro Mister. Ma ecco tutto il suo primo periodo...
msuma
msumaEditor 

Tutto quello che c'è da sapere e da ricordare...

I rivali cittadini nerazzurri avevano vinto anche la Champions League il 22maggio 2010 e circa un mese dopo i rossoneri del Milan non avevano ancora il nuovo allenatore. Tanto che, oltre alle candidature Filippo Galli e Mauro Tassotti, a metà giugno si era fatta strada un'altra alternativa: Adriano Galliani aveva concordato con Fedele Confalonieri che se il presidente Cellino fosse andato avanti ad oltranza a non liberare Massimiliano Allegri dal Cagliari, sarebbe scattata l'offensiva diplomatica per indurre Leonardo a rispettare il contratto ancora in corso e a continuare ad allenare la squadra.

Fine giugno 2010: ecco Max

—  

Non è una estate facile, la prima pronti-via, per Allegri e per il Milan. Fino a Ferragosto solo tre nuovi arrivi, Marco Amelia in porta, Mario Yepes e Sokratis Papastathopoulos in difesa. Grandi mugugni dei tifosi e poche luci in amichevole, Varese-Milan 2-0 e solo pareggi in tutte le altre amichevoli. Poi da Ferragosto in poi, i botti: prima Boateng concordato con "l'emiro" Preziosi, poi Ibra e Robinho.

L'anno dello Scudetto

—  

Ci sono due Milan 2010-11, quello dell'andata e quello del ritorno. Il Milan svolta davvero a novembre con il centrocampo senza Pirlo a lungo infortunato: vittoria a Bari con Gattuso, Ambrosini e Flamini e primo posto in classifica. A gennaio poi arriva Van Bommel ed è proprio questa mossa che porta il Milan al tricolore: solo 7 gol subiti in tutto il girone di ritorno. Una sola vera crisi in quella stagione a metà marzo: Milan-Bari 1-1 e Palermo-Milan 1-0. L'Inter di Leonardo arriva a soli due punti. Sosta di campionato e Max qui è bravissimo: compatta il gruppo, gestisce con la società i nazionali, alcuni non ci vanno e altri tornano prima e il 2 aprile vince il derby Scudetto. Alla vigilia gli dicono in conferenza "Ma non c'è Ibra...". E lui: "Gioca un altro". Il Milan vince 3-0 e vola verso lo Scudetto.

Le altre due stagioni

—  

Di Max si dice che non ha vinto lo Scudetto con Ibra in squadra, nel 2011-2012. Vero, ma ha anche portato al terzo posto il Milan dei reduci, quello del 2012-13, quello senza Ibra e Thiago Silva, senza Nesta e Gattuso, senza Seedorf e Inzaghi e così via. L'anno del gol non gol di Muntari tante polemiche a distanza con Marotta, l'anno dopo con Montella per via del testa a testa Champions con la Fiorentina.

Ma già il Milan a due teste, il Milan delle due anime

—  

Allegri non ci si ritrova da tempo, Silvio Berlusconi lo conferma in extremis dopo un vertice ad Arcore a inizio giugno 2013 ma le sirene della Roma si fanno sentire. Max andrebbe, ma Galliani usa tutte le sue arti di corteggiatore calcistico per pregarlo di rimanere per passare il turno nei playoff Champions League contro il PSV Eindhoven. Missione compiuta, dopo la quale Allegri si toglie qualche sassolino dalla scarpa nella pancia di San Siro a 3-0 sugli olandesi ancora caldo: "Ho detto che magari stanotte potevo pensare alle dimissioni. Ma è soltanto una battuta. Ogni tanto creare un po’ di confusione ci sta". Arrivano Kakà e Matri, ma la narrazione contraria intimorisce Matri, il girone d'andata 2013-14 in campionato finisce male. Max pareggia 0-0 con l'Ajax giocando in 10 tutta la partita per il rosso a Montolivo e lascia il Milan agli ottavi di Champions League. Tra fine dicembre 2013 e inizio gennaio 2014 succede tutto: tacco di Palacio e l'Inter vince il derby, Allegri chiede Nainggolan ma l'operazione non riceve luce e verde e lui capisce. Alla vigilia di Milan-Atalanta 3-0 (doppietta di Kakà e rete di Cristante "Il mio cavallino" diceva Max), Allegri annuncia: "dalla prossima stagione non sarò più l'allenatore del Milan". Una settimana dopo ecco il ciclone Berardi e la dura notte di Reggio Emilia.