di Michele Bufalino, giornalista, telecronista e scrittore -
IDEE E COSTANZA
L’ex rossonero e la festa tutta nerazzurra: Inzaghi porta il Pisa in Serie A

Il ko a Bari non ha cambiato nulla. Il traguardo era già lì, negli occhi dei 1.290 tifosi partiti da Pisa per esserci. La notte pisana è stata ricca di festa, dall'Arena Garibaldi passando per le strade, i lungarni e le piazze, compresa Piazza dei Miracoli.
Era dal 1991 che i nerazzurri non mettevano piede nella massima serie
—In mezzo, fallimenti, retrocessioni, ripartenze. Il punto più vicino era stato nel 2022, poi sfumato nei playoff. Stavolta no. Stavolta il finale è diverso.
Inzaghi, la svolta
—La promozione ha un volto preciso: Filippo Inzaghi. È arrivato in estate con poche parole e un'idea chiara. Ha costruito un gruppo vero, ha dato ordine e ambizione. Lavoro duro, regole chiare, attenzione ai dettagli. Ha trasformato la squadra. È la sua terza promozione da allenatore, ma questa vale più delle altre. Pisa aspettava da troppo tempo un tecnico così. Al centro del progetto di Inzaghi non ci sono state stelle. C’è stato il collettivo. Caracciolo ha guidato la difesa con continuità e silenzio. Marin è diventato un simbolo, dentro e fuori dal campo. Tramoni ha trovato la sua miglior stagione con 13 pesantissimi gol. Moreo ha dato equilibrio, Touré ha fatto il suo dovere da esterno instancabile. Semper è stato affidabile in porta. Morutan è tornato dopo l’infortunio e ha fatto la differenza. Lind ha sorpreso per continuità. Meister e Solbakken hanno dato profondità alla rosa.
I numeri di Pippo Inzaghi parlano chiaro: Terzo attacco, seconda miglior difesa, 22 vittorie in 36 partite. Un campionato costruito pezzo dopo pezzo. Senza colpi di teatro, ma con idee e costanza. La promozione non è solo una vittoria sportiva. È la prova che, con programmazione, si può arrivare lontano. Il Pisa ha ritrovato se stesso. Ora, dopo tanti anni di attesa, si riparte da qui. Inzaghi va anche nel solco di un altro ex rossonero che aveva portato i nerazzurri in Serie B, quel Gennaro "Ringhio" Gattuso che, nel 2016, vinse la finale playoff contro il Foggia, riportando i nerazzurri in Serie B dopo 9 anni dall'ultima volta. Questa vittoria però è ancora più saporita. Trentaquattro anni sono una intera generazione.
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