Storia dell'undicesimo marcatore all-time rossonero...

125 anni di Storia – Lo chiamavano “Il Pallido Saettante”

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Louis Van Hege non avrebbe certamente sfigurato nella parata di campioni presenti ieri sera a San Siro per il centoventicinquesimo genetliaco del Milan. In cinque anni con indosso la maglia rossonera, “Il Pallido Saettante”, soprannome...
Samuele Virtuani
Samuele Virtuani Redattore 

Louis Van Hege non avrebbe certamente sfigurato nella parata di campioni presenti ieri sera a San Siro per il centoventicinquesimo genetliaco del Milan. In cinque anni con indosso la maglia rossonera, "Il Pallido Saettante", soprannome che gli deriva dalla carnagione candida come la neve, mette a referto 98 reti in 92 incontri disputati. Una sorta di Robert Lewandoski o Erling Haalandante litteram.

Ad accomunarlo con i più grandi della nostra Storia anche il fatto di provenire da un piccolo Paese, in senso strettamente geografico sia chiaro, caratteristica che ha saputo regalare al Milan alcuni tra gli attaccanti più forti della Storia del calcio. Solo per fare due esempi: Marco Van Basten e George Weah, uno olandese e l'altro proveniente dalla Liberia. Van Hege nasce, infatti, a Uccle, poco fuori Bruxelles, Belgio, l'8 maggio 1889, dieci anni prima della fondazione del Milan.

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L'approdo al Milan

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Dopo aver mosso i primi passi ed essersi messo in mostra a livello europeo nell'Union Saint-Gilloise, Van Hege approda al Milan nel 1910. Il suo acquisto è un colpo su scala europea. Nelle intenzioni del patron rossonero Piero Pirelli il belga porterà il Diavolo a primeggiare entro i confini nazionali. Il Milan non vince lo scudetto, infatti, da tre anni. Fin da subito si comprende come Van Hege sia un attaccante completo, capace di andare in gol da qualsiasi posizione e di mettere in crisi difese e portieri tra cambi di direzione repentini e vere e proprie saette scagliate vero la porta.

I tifosi sono in visibilio per il bomber belga e in giro per l'Europa ci sono club che, pur di giocare contro la punta di diamante milanista, intasano la casella di posta del club rossonero di inviti per disputare ogni sorta di amichevole con trofei in palio, spingendosi addirittura a sborsa cifre generose purché nell'undici di partenza ci sia il "Pallido Saettante". L'acquisto rispetta le spasmodiche attese di pubblico e critica. All'esordio con il Genoa (0-3 del 27 novembre 1910) Van Hege mette a segno una doppietta, la prima di molte marcature multiple. Alla fine della sua prima stagione in maglia rossonera le marcature saranno 16 in 19 incontri disputati.

La cinquina alla Juve e la Grande Guerra

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Luis van Hege nel corso della sua militanza milanista metterà a referto ben quattro cinquine o, se preferite, pokerissimi. A farne le spese sono i portieri di Juventus (nell'8-1 del 14 gennaio 1912), Piemonte (nel 7-1 del 28 maggio 1911), AC Milanese (nell'1-6 del 9 novembre 1913) e Modena (nell'esagerato 13-0 del 4 ottobre 1914). Non si contano, invece, le triplette e i poker calati a ripetizione sotto gli sguardi attoniti di allenatori, presidenti e giocatori avversari. A Bologna rovina la festa d'inaugurazione del campo segnando sette reti (!) nell'amichevole organizzata per celebrare il solenne taglio del nastro.

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© Maglia Rossonera

Un ruolino di marcia impressionante, più di una rete ogni '90 minuti, che si inceppa solamente per cause di forza maggiore: la chiamata alle armi del Belgio, invaso a tradimento dalla Germania nell'agosto 1914. Una fortuna che la monarchia belga sia alleata dell'esercito regio di Vittorio Emanuele III; il trauma di poter scorgere nell'altra trincea i volti dei suoi compagni di squadra sarebbe stato insostenibile.

Il belga dal cuore d'oro

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Il fato, però, intreccia le vite dei componenti di quel Milan degli anni dieci del XX secolo, alle volte poco coeso e più votato all'individualismo, anche durante il conflitto: Van Hege scende in campo in un triangolare a scopo benefico tra la sua nazionale, il Milan e l'Italia.

A diciassette anni dalla fondazione del Milan, il 10 dicembre 1916, Louis Van Hege scenderebbe in campo con i rossoneri per l'ultima volta. L'incontro contro l'Enotria, valido per la Coppa regionale Lombardia, però, non si disputa causa impraticabilità del campo. Le cronache parlano di "un pantano" date le abbondanti nevicate di quell'inverno.

L'ultimo acuto, dunque, è quello del 16 novembre dello stesso anno: una sola rete nel pirotecnico 8-2 con cui il Milan spazza via la Cremonese. Il Milan è unico anche e soprattutto perché in grado di donare al tifoso storie di questo genere.

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