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Durante l’intervento al Consiglio comunale di ieri, il sindaco Sala ha parlato per la prima volta da quando è indagato all’interno dell’inchiesta sull’urbanistica milanese che ha portato – sempre durante il Consiglio di ieri – alle dimissioni dell’assessore Tancredi. Da domani, i sei indagati dell’inchiesta su cui pende una richiesta d’arresto – tra i quali Tancredi – saranno interrogati dal Gip.
Come uno tra i principali punti programmatici da portare avanti, ricordando l’importanza di riavviare il percorso consiliare da settembre per poter rispettare i tempi che il progetto richiede. Ovvero: delibera di vendita in Giunta nei primi di settembre e in Consiglio un paio di settimane più tardi; se il voto sarà favorevole, firma del rogito ai primi di ottobre. Il rinvio sembra dovuto a una richiesta specifica del PD, che ha quindi confermato il proprio sostegno al sindaco.
La maggioranza che ha convinto Sala a restare in carica sia più risicata rispetto al progetto stadio, con frizioni interne che costringono i Club calcistici milanesi a tenere pronti piani B: altri scossoni sarebbero difficilmente compatibili con i tempi del progetto.
Secondo il Corriere della Sera, lo slittamento rende addirittura praticamente impossibile la demolizione dell’attuale stadio, perché la roadmap disegnata dal sindaco non tiene conto di inchieste, esposti, polemiche e contestazioni.
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