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PER ESSERE COMPETITIVI

San Siro, Paolo Scaroni: “Il doppio dei ricavi è possibile, il doppio degli stadi no”

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Paolo Scaroni: "Con Berlusconi avevo parlato tante volte di questo argomento. Tutti noi abbiamo sempre sostenuto l'esigenza di avere uno stadio moderno"
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Paolo Scaroni, presidente del Milan, intervista a MF-Milano Finanza: "Il nuovo stadio non è una scelta ma una necessità per continuare a restare ai vertici del calcio europeo. Ovviamente è un dispiacere abbandonare San Siro. Ma posso assicurarvi che anche Berlusconi avrebbe gradito il nuovo stadio".

Il timing milanese

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Milan e Inter inizieranno a giocare nel nuovo stadio già dalla stagione 2030/31 ? "Idealmente sì , in modo da completare il rodaggio necessario a portare al massimo dell'efficienza la struttura entro gli Europei del 2032  di cui sarà protagonista. Il Meazza rimarrà intatto fino a quando non sarà pronto il nuovo stadio, quindi la sua riqualificazione non potrà iniziare prima del 2031-2032. Insomma prevediamo che la rigenerazione dell' area sarà completata non prima del 2035".

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Che incremento di ricavi vi aspettate dal nuovo impianto ? Perché dice che è una necessità avere uno stadio moderno e non una scelta? "Tre esempi, Tottenham, Real Madrid e Arsenal, che hanno puntato su impianti all'avanguardia negli ultimi anni. Tutte e tre hanno più che raddoppiato i loro incassi nel primo anno nella loro nuova casa rispetto all'ultimo in quella vecchia. Milan e Inter al momento toccano solo una frazione delle loro cifre. Per restare competitivi dal punto di vista sportivo, quindi, abbiamo bisogno di un impianto moderno . Ci aspettiamo un aumento sostanziale dei ricavi . Non perché i biglietti per tifosi e famiglie saranno più cari, ma perché potremo vendere più pacchetti con hospitality alle aziende e biglietti premium. Senza contare i ricavi derivanti dalle altre attività".

L'alternativa della ristrutturazione non era percorribile? "San Siro è nei cuori di tutti, ma l'impianto è vecchio. È impossibile coniugare i lavori con gli impegni sportivi  E non esistono stadi a distanza ragionevole da Milano per ospitare i club per tre o quattro stagioni senza perdere tra il 50 e il 70% dei ricavi per ogni anno di cantiere. Inoltre nonostante gli alti costi della ristrutturazione, non avremmo avuto un risultato all'altezza dell' ambizione e delle esigenze finanziarie dei due club. L'idea di avere due stadi, uno nuovo e moderno e l'altro vecchio e da ristrutturare, non l'ho mai vista possibile. Con Palazzo Marino abbiamo costruito un rapporto solido. E anche con un cambio di giunta dal 2027 faccio fatica a immaginare che il futuro sindaco di Milano possa voler fare marcia indietro".