LA STRETTA DI MANO CON SILVIO BERLUSCONI

Il Milan al Famedio: “Kilpin, e poi Liedholm, Cesare Maldini, Rivera, Baresi e Paolo Maldini”

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Momenti di storia emozionanti al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano
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Dopo il saluto del presidente Scaroni e l'intervento del sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Milan ha dedicato il suo pensiero, il suo tributo,a Herbert Kilpin.

Caro Herbert...

"Sei nato con un destino e sei ancora e sempre nel nostro destino Herbert, sei nato ultimo di nove fratelli, in pratica l'undicesimo componente di una grande famiglia capitanata dalla tua mamma e dal tuo papà, dieci Kilpin e una Smith, Sara, la mamma che ti ha affidato a noi perchè tu ci sognassi, ci immaginassi e ci creassi. Per farlo hai lasciato la tua Nottingham, che oggi, sentiamo anche un pò nostra, e sei arrivato a Milano che ti ha accolto con lo stesso cuore in mano di oggi, con il suo spirito aperto e il suo slancio universale,  un cittadino del mondo accolto da una città centrale nel mondo. Una volta a Milano, le fiamme del Milan, le notti del Milan, la paura nei confronti del Milan, sono state uno slancio dell'anima, una creazione tanto tanto emotiva e nata prima di tutto nel tuo cuore di innamorato del calcio. Tu hai avuto papà Edward e noi abbiamo avuto papà Herbert, come sa bene Silvio Berlusconi che un anno e mezzo fa è salito e stringerti la mano".

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"Quanto Milan, dopo che hai deciso che i nostri colori fossero il rosso del fuoco e il nero della competizione. Quanto Milan, dopo che sei venuto in Italia a insegnare il calcio e la prima cosa che hai fatto è stato rimboccarti i calzoni e iniziare a giocare su campi sterrati e senza porte. Abbiamo seguito il tuo esempio, ci siamo rimboccati le maniche tante volte per sognare e per risorgere. Siamo stati tanti anni senza vincere lo Scudetto dopo che ci hai lasciati fisicamente ma sono arrivati a riscaldarci i tre svedesi del Gre-No-Li e tutto è ripartito fino ad essere noi, tua creatura, la prima squadra italiana a vincere la Coppa dei Campioni. Grazie al Paron Nereo Rocco, che a tua immagine e somiglianza amava il campo, gli amici e la  fiaschetta dell'allegria. Dopo la seconda Coppa dei Campioni, è arrivata sofferta e vissuta una Stella che tu ci insegni non lasceremo sola. Ci siamo vicini, grazie ai tanti Scudetti vinti lungo la risalita dopo gli anni difficili, ma di questo sai assolutamente tutto. Herbert creatore, Herbert allenatore. Herbert capitano. Ne abbiamo avuti cinque, solo cinque, come te, non potevano essere di più a sfiorare il tuo mito autentico e originale, Nils Liedholm, Cesare Maldini, Gianni Rivera, Franco Baresi e Paolo Maldini. Uomini di stile come i ricami delle tue arti tessili, uomini di passione come quella che hai avuto la tua prima notte di nozze in cui il calcio era fisso nei tuoi pensieri, uomini di cuore come quello che oggi deponiamo nel Famedio e che gioca titolare con noi ogni volta in cui scende in campo la tua squadra di Diavoli. Sempre orgogliosa e sempre tua, Herbert".

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