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A colpi di ricorsi, di istanze, di lettere aperte. La Procura e i rituali interventi giudiziari erano l'ultima spiaggia della variopinta coalizione che vuole impedire al calcio milanese di evolversi, di essere competitivo con i potentati europei e di rendere al tempo stesso il calcio come un fiore all'occhiello per Milano, come storicamente è sempre stato per la città.
I No San Siro e gli articolisti giustizialisti non avevano dubbi: vedrete...a un certo punto interverranno i pm e bloccheranno tutto, dal cavallo di battaglia del vincolo storico alla tipologia delle proprietà dei club, ogni pretesto era buono. Vedrete...lo si pensava anche a luglio, quando si riteneva che l'inchiesta sull'urbanistica avesse reso la giunta Sala un'anatra zoppa. E invece l'estate giustizialista è stata smentita...
La Procura di Milano non aveva motivo di arrestare gli indagati per le inchieste sull’urbanistica, i sette mandati di arresto spiccati alla fine del luglio scorso non erano basati su prove sufficienti di colpevolezza. Con un’ordinanza depositata ieri mattina la Cassazione ha bocciato la linea dura seguita dai pm milanesi, guidati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, contro i costruttori, amministratori e architetti accusati di avere fatto parte di un sistema che secondo l’accusa governava lo sviluppo edilizio della città.
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