La questione nazionalista

Milan, serve davvero una rosa con più giocatori italiani?

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Più che un innesto di giocatori italiani, al Milan serve un metodo di lavoro come quello che ha portato allo scudetto del 2022
mbambara
mbambara Vice direttore 

Davide Calabria e Sandro Tonali. Sono questi i due giocatori italiani presenti nella squadra titolare rossonera che il 22 maggio 2022, in quel di Reggio Emilia, si laureava campione d’Italia, conquistando lo scudetto più bello della nostra storia.

Milan, serve davvero una rosa con più giocatori italiani?- immagine 2

(Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Soltanto due italiani su undici quindi. Dico questo perché da molti mesi è diffusa la convinzione che il Milan, per poter vincere di nuovo, debba creare una base forte di giocatori italiani. Il problema, in sostanza, sarebbero i troppi stranieri.

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Risulta molto di moda questa tesi e non credo sia sbagliata in linea teorica. Lo diventa nell’attuale contesto storico del calcio italiano, in cui l’Italia come nazione non si qualifica ai Mondiali dal 2014, ossia da oltre un decennio.

Crisi generazionale dei giocatori italiani

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Esiste una evidente crisi generazionale di talenti italiani che non può essere ignorata.

Ad oggi ci sono pochissimi giocatori italiani di livello europeo. Donnarumma e Tonali lo sono certamente, ma sono finiti a giocare in campionati dove il loro salario non è sopportabile per un club italiano.

Milan-Donnarumma

Se escludiamo poi Barella e Bastoni, giocatori italiani che potrebbero cambiare il Milan, alzandone il livello, francamente non se ne vedono.

Ci sono semmai buoni giocatori che potrebbero alzare il loro livello tecnico (Ricci su tutti) ma che vengono valutati cifre iperboliche dai loro presidenti.

Conta più il metodo di lavoro della nazionalità dei giocatori

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Il mio rimpianto, personalmente, si chiama Alessandro Buongiorno, un centrale che il Milan avrebbe potuto e dovuto prendere un anno fa.

Tuttavia, fuori da quest’eccezione, credo che porre la questione dei pochi italiani sia più una presa di posizione di principio che un argomento pregnante.

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Ritengo invece che il Milan debba ritrovare il metodo di lavoro che ha consentito al club di passare dalla banter era allo scudetto del 2022, con una linea tecnica di costruzione della squadra che sia coerente e atta a valorizzare i giocatori migliori di questa rosa.