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Ancelotti, nel suo libro "Il sogno": "Quando ho dato il benvenuto a Rivaldo al Milan nel 2002, ho dovuto affrontare la situazione senza precedenti di dover mettere in panchina per la prima volta un centrocampista di talento, già campione del mondo".
Prosegue Ancelotti: "Rivaldo non aveva completato la preparazione precampionato né si era preparato adeguatamente per la partita, quindi non giocava." Due settimane dopo, era pronto a esordire come sostituto. Avevamo una partita contro il Modena e gli dissi che l'avrei tenuto in panchina. Fu uno shock per lui, e lui disse: 'Rivaldo non è mai stato in panchina'. Gli risposi: 'Ok, c'è sempre una prima volta, e ora è il momento giusto per farlo'. Lui rispose: 'No, no. Rivaldo non sta in panchina".
"Ero io il capo, e dovevo ricordarglielo. Gli dissi: 'Rivaldo, tu vai in panchina'. Il messaggio non sembrò avere alcun effetto. Si alzò e tornò a casa. Ci siamo riavvicinati un po' di tempo dopo, e lui giocò un ruolo chiave nella vittoria della Champions League nel 2003".
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