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Per una volta sarebbe opportuno andare oltre le questioni di bandiera. E' vero che Zlatan Ibrahimovic, nella giornata di ieri, ha aperto una polemica di parte chiedendo all’AIA “rispetto per il Milan”, ma la questione va oltre le singole maglie dei club.
Il casus belli è quello relativo all’episodio di Empoli Milan in cui il giocatore dei toscani, Cacace, è entrato col piede a martello su Kyle Walker.
Episodi del genere dovrebbero andare oltre l'interesse di bottega della propria squadra. Opportuno che Ibrahimovic tuteli la società che rappresenta, preannunciando una lettera all’AIA. Esiste, tuttavia, un tema di ordine generale, che va oltre le maglie dei club.
Non si può tollerare, in alcun modo, il gioco violento. Le entrate col piede a martello che possono, nel peggiore dei casi, spezzare una gamba all’avversario, devono essere bandite e condannate dalla Serie A.
Oggi tocca a me, ma domani potrebbe toccare a te. Farne una questione di maglia o di rivalità fra squadre, significa non cogliere la reale dimensione del problema.
La salute e l’incolumità fisica dei giocatori devono trovare massima tutela sia perché infortuni lunghi sono danni per i club, sia perché è una mera questione di principio.
Da sottoscrivere pertanto la polemica di Ibrahimovic a difesa del club che rappresenta, ma crediamo che tutti gli altri club debbano porre la questione al di fuori degli steccati del tifo.
La Serie A vale quasi un miliardo di euro all’anno soltanto come introiti dei diritti televisivi; la FIGC e la Lega Calcio non possono quindi permettere che l’AIA sia equivoca o ondivaga su un tema così importante. Ne va della credibilità dell’intero sistema.
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