E' giusto essere severamente critici verso questa stagione del Milan, perché il responso del campo, sinora, è molto amaro ed è, per certi versi, inappellabile. Tuttavia non bisogna commettere un errore concettuale, ossia quello di gettare a mare il bambino insieme all'acqua sporca.
Servono analisi critiche
La necessità di non buttare a mare il bambino insieme all’acqua sporca
Errori
—A mio personale avviso il Milan, nella stagione 2024-2025, ha commesso errori importanti. Li ha commessi sul mercato durante la sessione estiva, nella gestione della squadra durante la stagione e persino nell'approccio comunicativo sin dal mese di giugno. Giusto criticare pertanto, nonché porre i doverosi rilievi. Opportuno però farlo considerando l'ottica complessiva, non soltanto quella meramente stagionale.

Il modello gestionale americano, nell'ultimo quinquennio - iniziato nel 2019 dopo l'esclusione della squadra rossonera dalle coppe europee -, ha consentito al Milan di raggiungere risultati importantissimi. Si sono infatti quasi triplicati i ricavi operativi del club, consentendo al club di superare la spada di Damocle del mancato rispetto dei parametri del FPF. Il Milan ha inoltre disputato la Champions League per 4 stagioni consecutive, ha vinto un campionato ed ha raggiunto 2 secondi posti e una semifinale di Champions. A ciò va aggiunto che, in questo arco temporale, il club rossonero è passato dall'ottantesima alla ventesima posizione nel ranking UEFA.

Distinguere "il bambino" dall'acqua sporca
—Legittime le critiche, anche le più accese, ma quando si valuta il Milan americano bisogna mettere sul piatto tutto quello che è successo negli ultimi anni. Altrimenti si smette di fare una seria analisi critica e diventa una presa di posizione ideologica, della quale il Milan non ha francamente alcun bisogno. Il rischio è quello di buttare al mare anche il bambino, insieme all'acqua sporca.
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