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I MONUMENTI DI JOSE'

Josè Altafini, non solo San Siro: “Tutti i miei stadi non ci sono più”

Redazione Milanistichannel
Josè Altafini e i suoi stadi perduti: "A San Siro ho segnato 4 gol all' Inter, 4 gol alla Juventus e 4 gol al Santos"
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Maracanà, Wembley, San Siro, Comunale di Torino, non c'è più nulla della storia di Josè Altafini. "Provo tristezza, i teatri di un tempo magnifico, fette di vita, ricordi, gol, folla, cartoline stracciate" . Il Maracanà è stato messo in vendita. "Non era più quel monumento che mi mise paura la prima volta che tirai fuori la testa entrando sul terreno di gioco. Sembrava un mostro che stava per venirti addosso , per travolgerti e poi non aveva una fine, era l'infinito dello sguardo", il racconto di Josè Altafini a Il Giornale.

Altafini, San Siro è stato venduto ai due club

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"È davvero incredibile che due società storiche, riconosciute nel mondo per le loro vittorie internazionali, non abbiano un proprio stadio. Per me San Siro resta lo stadio più bello del mondo per assistere ad una partita di calcio. In campo senti il pubblico vicino, hai addosso l'urlo della folla però il terreno di gioco è stato sempre brutto con la porta del freddo, alla destra delle tribune, quell'area coperta di segatura ma sotto c'era il ghiaccio, usavamo tacchetti chiodati, una volta Cesare Maldini si ferì profondamente al polpaccio, diciotto punti di sutura dopo un contrasto di gioco".

Il Comunale di Torino, oggi stadio Olimpico: "Non ci gioca più la Juventus. Non ero più giovane, avevo trentaquattro anni, quando arrivai a Torino, Trapattoni mi metteva in panchina. A Villar Perosa , durante la vigilia di una partita di campionato, un cronista mi domandò: "Josè, giochi un tempo?", risposi: "Un tempo giocavo".

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Wembley, lo stadio dell'impero britannico, la finale di coppa dei campioni del '63, Milan-Benfica, due gol Altafini, "Un sogno, prato verdissimo soffice, erba tagliata a perfezione però quella pista per le corse dei levrieri teneva lontanissime le panchine e così non riuscimmo a sentire le parole di Rocco. Ci pensò Cesare Maldini a sistemare le cose. Il Benfica passò in vantaggio con un gol di Eusebio, allora Maldini cambiò la marcatura su quel campione, disse a Benitez di lasciare il compito a Trapattoni e vincemmo".