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Il presidente rossonero Paolo Scaroni con lo sguardo rivolto al futuro, tra gli obiettivi del Club e le sfide del calcio italiano.
Il ruolo decisivo di Scaroni, i ricavi attesi e un nuovo quartiere icone per la città: “Il 5 novembre è stata per me una data fondamentale, perché ho dedicato tanto tempo e tante energie a questo progetto stadio. All'inizio, quando ho cominciato a dire che il Milan e Milano avevano bisogno di un nuovo stadio, molte delle persone con cui parlavo mi guardavano come se fossi matto. Progressivamente nel tempo, forse grazie alla televisione che ha consentito di vedere gli stadi in Qatar ma gli stadi in Germania, gli Stati in Inghilterra, le varie Coppe dei Campioni, Real Madrid e così via. Ho visto un cambio dell'opinione che si è anche ribaltato sull'amministrazione comunale. Poi, progressivamente l'amministrazione ha cominciato a prendere coscienza del tema e negli ultimi tempi, devo dire, si è comportato in modo estremamente efficiente. Perché comprare uno stadio e un'area nel centro di una città sarebbe stata un'operazione complicata in qualunque paese al mondo”. “Quando ci sarà uno stadio molto verticale verticale più ancora di quanto sia San Siro più a ridosso del campo. Sarà uno stadio modernissimo dal punto di vista tecnologico, con aree riservate ai clienti corporate, cioè alle aziende che sono quelle che garantiscono incassi elevati, pur mantenendo sotto controllo i prezzi dei biglietti per i tifosi”. “La progettazione deve essere pronta per giugno/luglio 2026, poi abbiamo la Conferenza dei servizi - che sarà il varo totale al nostro progetto – e poi a partire dal 2027 cominceremo a scavare e lo stadio sarà pronto nel 20230. Poi quello che avverrà al Meazza, avverrà dopo il 2030 quando il nuovo stadio sarà perfettamente funzionante e già utilizzato”.
“Lo stadio sarà abitato sempre tutta la settimana, non sarà quell'oggetto per cui, come dico io, la zona di San Siro e troppo piena quando c’è la partita e troppo vuota, quando non si gioca. Sarà un'area completamente utilizzata tutta la settimana, ci saranno dei ricavi che verranno proprio da questo utilizzo; poi ci saranno degli spazi riservati alle aziende, le quali godranno naturalmente di numerosi servizi aggiuntivi.E in analogia a quello che abbiamo visto avvenire in tutta Europa, ci attendiamo che i ricavi da stadio raddoppino”.
“Innanzitutto, noi abbiamo raddoppiato i ricavi del Milan a prescindere dal mercato, quindi a prescindere da quello che facciamo comprando o vendendo giocatori, abbiamo raddoppiato dal 2020 a oggi i ricavi in fatto di sponsorizzazioni, di stadi, di merchandising di tutte le attività che noi svolgiamo. Quindi questo resta, anche se non siamo in Champions League, che è il problema che abbiamo davanti a noi. Certo, non sarà facile quest'anno fare il 4º anno in positivo ma non sono pessimista nemmeno su questo. Continuiamo a investire in giocatori: abbiamo speso negli ultimi due anni 250 milioni sul mercato. quindi, continuiamo a generare cassa di fatto”. “Il mondo è cambiato, cioè non siamo più nel mondo del così della persona fisica la quale finanzia senza guardare i conti. Oltretutto siamo tutti sotto il controllo del Financial fair play quindi siamo obbligati avere dei bilanci sani e sostenibili quindi pensare che il mondo del bilancio sia tutto diverso da quello che avviene in campo è un errore. Le due cose vanno insieme.Dobbiamo avere dei bilanci sostenibili per poter continuare a offrire il miglior calcio possibile”.
“Cardinale, ha creato un fondo, credo l'unico grande fondo dedicato allo sport. E il Milan è stato il suo grande investimento, ma non l'unico che fa nell'area dello sport. Lui è molto attivo anche in tutto il mondo dell'entertainment. Tra parentesi, proprio adesso sta seguendo la vicenda Paramount con grande con grande interesse e ha portato a noi tutta una serie di competenze e divisioni che non avevamo”. “Se abbiamo raddoppiato il fatturato lo dobbiamo anche al suo intervento a come ci ha aiutato a far crescere la nostra azienda. Ha in mente un progetto a lungo termine rimarrà azionista del Milan per molto tempo questo il suo e il suo desiderio lo sentiamo sempre e sempre attivo, presente in particolare nella vicenda dello stadio è portatore di una conoscenza di una società di un di un fondo che ha creato molti stadi ci ha dato delle persone che sono in grado di capire come deve essere uno stadio moderno cosa che non necessariamente all'interno del Milan sapevamo perché di stadi non ne abbiamo fatti negli ultimi 70 anni mentre lui ne ha fatti tantissimi negli ultimi”.
“Noi come Serie A incassiamo dai diritti internazionale i diritti televisivi internazionali di 200 milioni anno. La Premier League incassa 2,2 miliardi e noi 200 milioni. La stessa Liga spagnola incassa 700/800 milioni. Che trovano una spiegazione nel fatto che la Liga spagnola ha avuto negli ultimi dieci anni due grandi campioni della nostra epoca, Messi e Ronaldo, e che quindi ha saputo catturare l'attenzione di cinesi, indiani, australiani, latinoamericani e così via”. "Questo gap tra i 2,2 miliardi e i 200 milioni deve essere colmato. Per farlo ci servono tante cose, non una sola, compreso nuovi stadi. Perché lo stadio bello, moderno, pieno è una delle condizioni per un effetto televisivo di successo. E io son convinto che il nuovo stadio di San Siro sarà l'inizio di una serie di nuovi stadi in Italia di cui abbiamo bisogno per riqualificare la Serie A”.
“Noi dobbiamo andare via da San Siro perché c'è l'inaugurazione dei Giochi olimpici. Una delle idee è di andare in Australia per promuovere il calcio italiano, non per fare un affare economico che non c'è, ma per promuovere il calcio italiano. Non ho ancora abbassato le braccia su questo tema, sull'idea di andare a Perth, ma abbiamo bisogno di così tante autorizzazioni che comincio a essere preoccupato”. “Se non andassimo, la considererei un po’ un'occasione persa per la Serie A, perché noi abbiamo come obiettivo di rendere la serie attrattiva nel mondo. Però se abbiamo l'obbligo di uscire da San Siro per andare da qualche parte, perché non andare in un paese affamato di calcio come l'Australia mostrando il meglio del calcio italiano? Poi vedo una serie di ostacoli fatti da Uefa, Fifa le varie organizzazioni nel mondo per cui non sono mai operazioni così semplice”.
“Quando mi si parla dopo un weekend con una partita vinta soffrendo come quella col Torino naturalmente io guardo avanti, sono ottimista e pieno di speranza. Resta il fatto che, lo dico e lo dice Allegri, noi abbiamo un obiettivo: essere in Champions League l’anno prossimo perché il Milan deve essere sempre in Champions. Noi siamo una squadra mondiale, abbiamo 400 milioni di tifosi nel mondo, dobbiamo essere nel palcoscenico del calcio mondiale che è la Champions”. “Con il Milan ho vinto uno scudetto nella mia vita ed è stata un'esperienza indimenticabile: potrei parlare solo di quello per ore, quindi mi piace moltissimo. E nel calcio europeo vincere è tutto”.
“In termini di allenatore credo che avere degli allenatori esperti, competenti, che ne hanno viste tante e che diffondono un’atmosfera di serenità e ottimismo come Max Allegri sia un elemento chiave. E come infonde serenità a me sono convinto la infonda anche alla squadra e a tutto lo staff”. “Questo per me è un ingrediente fondamentale per avere dei risultati nel campo perché me l'hanno spiegato quando sono venuto al Milan ancora tanti anni fa, mi hanno detto la squadra in campo è la figlia dell'allenatore e della società. Bisogna che la società sia una società sana – e Gerry Cardinale ce lo garantisce -, e un allenatore che ne abbia viste di tutti i colori, come il caso di Max Allegri. E poi in campo tutto questo si trasferisce nei risultati”. Un augurio per il 2026: “Un augurio assoluto: la nostra Nazionale deve passare il turno e partecipare ai Mondiali perché è troppo tempo che non lo facciamo. Questo è l'augurio che faccio al calcio italiano”.
“Viviamo un momento pieno di conflitti, che ci sembrano dei problemi drammatici, e allo stesso tempo le borse di tutto il mondo sono al loro massimo storico. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che gli investitori pensano che i problemi che stiamo vivendo siano dei problemi superabili e che verranno superati”. “Se così non fosse, vedremmo un comportamento dei mercati azionari completamente diverso, quindi mantengo un sano ottimismo. Poi, naturalmente son preoccupato anch'io, leggo anch'io, spiace anche a me, però nell'insieme la mia visione è che tutto si risolverà”.
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