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L'aquila rossonera

Igli Tare, dall’Albania ai vertici del Milan

Igli Tare
Il volo di Igli Tare: un tempo aquila, ora diavolo
Samuele Virtuani
Samuele Virtuani Redattore 

Ci sono carriere che sembrano anime giapponesi, fatte di viaggi, sacrifici e risalite continue. Quella di Igli Tare, ex attaccante e poi dirigente sportivo, è una storia che parte dai monti albanesi e approda al cuore del calcio europeo, passando per la Bundesliga e per il sogno realizzato a Roma, sponda Lazio.

Igli Tare: l'esodo famigliare, la Germania e Roberto Baggio

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Nato a Valona nel 1973, Tare ha vissuto l’infanzia in un Paese eremita, chiuso al resto del mondo per volere del dittatore maoista Enver Hoxha, dove il pallone era passione popolare ma le possibilità di emergere rasentavano lo zero assoluto. L’esodo della sua famiglia nei primi anni ’90, in fuga dall’instabilità politica e alla ricerca di un futuro migliore, segna la svolta. Approda in Germania, dove inizia a farsi largo nei campionati dilettantistici: la gavetta di chi parte dal basso e non ha nulla da perdere.

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La Bundesliga gli spalanca le porte della notorietà. Aghi, Fortuna Düsseldorf, poi il Kaiserslautern e il Bochum: squadre di provincia, diranno i più esperti in materia, ma fondamentali per forgiare il modello di centravanti che Tare incarnerà per tutta la sua carriera: generoso, fisico e mai arrendevole. L’Italia irrompe nella sua vita nel 2001 e lo fa con uno dei suoi campioni più generazionali: Roberto Baggio. Tare, accasandosi al Brescia, ha così l'onere e l’onore di condividere lo spogliatoio con un campione che ha fatto la storia. Seguono Udinese e infine Lazio, dove si chiude la sua parabola da calciatore.

La chiamata di Lotito: Tare e gli assi biancocelesti

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A quel punto, inizia per Igli Tare un esaltante secondo tempo, per dirla alla Max Pezzali. Nel 2008, quasi a sorpresa, il presidente biancoceleste Claudio Lotito lo chiama a ricoprire un ruolo dirigenziale. Non un compito semplice: scovare talenti, costruire una squadra competitiva senza disporre di risorse illimitate. Tare, da ex migrante con occhio allenato alle difficoltà, ci riesce. Dalla sua rete di contatti e dal suo fiuto arrivano alla Lazio giocatori come Miroslav Klose, Felipe Anderson, Sergej Milinković-Savić: investimenti mirati che hanno garantito plusvalenze e risultati sportivi.

Il suo lavoro, a volte contestato ma spesso rivalutato col tempo, ha reso la Lazio una realtà stabile in Serie A, capace di vincere trofei e affacciarsi in Europa con una discreta continuità. Nel 2023 la separazione consensuale con il club biancoceleste ha chiuso un capitolo lungo 18 anni, tra campo e scrivania.

Dove osano i... Diavoli!

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A partire dal 26 maggio 2025, Igli Tare assume una nuova, forse ancor più gravosa, sfida: è ufficialmente il Direttore Sportivo del Milan. Firma un triennale, con opzione per un quarto anno, con l'impegno di riportare direttamente all’Amministratore Delegato del club, Giorgio Furlani. La scelta non è casuale: il Milan viene da una stagione sotto le aspettative, fuori dall’Europa, con la necessità di rilanciarsi sul piano nazionale e internazionale. Tare sa come si fa.