Giocatore sublime ma senza fame e temperamento

I peccati di Joao Felix: che incredibile spreco di talento!

mbambara
mbambara Vice direttore 
Joao Felix è un giocatore sublime sul piano del talento, ma senza qualità come la fame e il temperamento rischia di essere uno spreco divino

Quando ho visto indossare per la prima volta la maglia del Milan a Joao Felix – durante un Milan Roma di Coppa Italia di inizio febbraio scorso – la prima cosa che ho pensato è stata quella di avere davanti un talento inebriante. Mi permisi di definirlo “un dono di Dio”, perché quel talento cristallino, debordante e sconfinato, era una poesia per gli occhi di chi amava il calcio.

Due mesi dopo continuo a pensarla allo stesso modo, ma con un enorme asterisco. Infatti ho finalmente compreso perché un giocatore con così tanto talento non riesca a trovare dimensione e continuità in nessun club. A Joao Felix purtroppo mancano due componenti fondamentali: il temperamento e la fame.

Triste doverlo ammettere, soprattutto da questo personalissimo punto di osservazione, ma lo spreco di talento che sta realizzando il giocatore portoghese tocca vette altissime, forse non raggiungibili.

Il talento è un dono da valorizzare. Non è un lasciapassare per sonnecchiare in campo, senza capire l’importanza di una partita o il valore della maglia che si indossa.

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Peccato, davvero peccato. Joao Felix aveva ed ha il talento per rubare il cuore agli innamorati del calcio. Non gli manca nulla. Fa rabbia vederlo accontentarsi di qualche bel pallone verticalizzato e di qualche giocata fine a sé stessa. La sua indole però è questa: difficile pensare di poterla cambiare. Bisogna rassegnarsi a questo spreco di talento. Un peccato decisamente mortale.