Tutto ciò che l’ambiente Milan (dalla società sino all'ultimo dei tifosi) deve fare in questo momento si può riassumere in due locuzioni: compattarsi e dare priorità al bene del Milan.
Il Milan e solo il Milan
I nostri doveri: compattarsi e dare priorità al bene del Milan

La botta è stata forte mercoledì sera a Zagabria, ma la squadra rossonera ha il dovere di rimanere con la testa sulla stagione perché i fronti aperti sono tanti.

C’è una qualificazione alla prossima Champions League da conquistare sul campo, arrivando quarti. C’è un quarto di finale di Coppa Italia da giocare e c’è, infine, un playoff di CL che vale gli ottavi di finale.
Ci sono stati molti errori in questi ultimi otto mesi; nessuno li nega.
Sono errori legati alla scelta dell’allenatore in estate, alla costruzione della squadra, alla gestione dei momenti e delle situazioni durante la stagione.
La società, tuttavia, in questa fase delicata e con un derby alle porte, ha il dovere di tutelare e di proteggere il Milan; è necessario compattare un ambiente che è troppo carico di tensioni.
Compattarsi per dare priorità al bene del Milan

Il Milan, inteso come bene assoluto, deve trovare priorità su qualsiasi altro discorso.
Ci sarà tutto il tempo, fra 4 mesi, di valutare con calma ogni aspetto di questa particolarissima annata.
Adesso però, con una stagione ancora aperta su tutti i fronti, bisogna darsi un indirizzo chiaro e coerente, cercare di fare cose semplici e tenere unito il più possibile l’ambiente. Dai vertici societari sino all’ultimo dei dipendenti.
Bisogna farlo tutti insieme, perché il bene del Milan non può essere soltanto un enunciato di principio, bensì la reale sostanza delle cose.
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