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Quanto contano davvero le narrazioni giornalistiche? Chiederselo è lecito, soprattutto in riferimento al mondo Milan ed al mondo Inter. Siamo così andati a guardare la cronaca da un mondo parallelo immaginario....
Tammy Abraham è arrivato in prestito secco al Milan nell’estate 2024 e sta facendo bene, al netto di qualche errore di troppo davanti al portiere.
Ha realizzato gol importanti e decisivi da punta di scorta, nonché il gol che ha consentito al Milan di vincere il primo trofeo stagionale dando una grande gioia al nuovo allenatore Sergio Conceicao.
Completamente opposta la parabola di Mehdi Taremi, arrivato anch’egli all’Inter nella scorsa estate, a parametro zero.
Il centravanti iraniano pare un corpo estraneo nella squadra nerazzurra, non riuscendo ad essere alternativa credibile alle due punte titolari. Finora ha segnato solo 2 gol, tutte ininfluenti sulla classifica dell’Inter.
Abbiamo chiuso gli occhi per qualche minuto ed abbiamo immaginato se si fosse verificata la situazione opposta.
Così è nata la cronaca immaginaria da un altro mondo parallelo, in cui nell’estate 2024, il Milan acquista Taremi a parametro zero, mentre l’Inter prende Abraham in prestito dalla Roma.
Da questo “simpaticissimo” mondo parallelo abbiamo potuto scorgere fiumi di articoli e di tweet al vetriolo.
Mirabili e imparziali giornalisti, di fede però alquanto dichiarata, impegnati a pontificare in ordine alla sagacia di Beppe Marotta che ha scorto nel recupero di Abraham un’occasione importante.
Di contro la guerriglia amica, con colori rossoneri molto sfuocati, batte forte sulla dirigenza del Milan che dilapida soldi in commissioni agli agenti per portare in maglia milanista giocatori ormai bolsi come Taremi.
Su un importante quotidiano sportivo italiano c'è il paragone fra le medie gol dei due giocatori. Abraham sovrasta Taremi ed i titoli sono significativi: “Inter, visto che colpo?” – “Milan, che disastro Taremi!”.
Sempre dalle cronache del mondo parallelo, possiamo scorgere un articolo importante sul ritorno ad alti livelli di un campione come Abraham. Si era perso ed oggi è la faccia pulita di chi alza al cielo il primo trofeo stagionale, grazie ad una dirigenza che non sbaglia un colpo.
Dopo quest’immersione nel mondo parallelo, ritorniamo rapidamente alle cronache attuali dove, sul tema, veniamo travolti da un rumoroso ed emblematico silenzio.
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