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Sei rimonte in 70 giorni. Tutte di nervi. Sei rimonte contro Juventus, Inter (con un trofeo in bacheca), Como, Parma, Lecce e ancora Como. Tutto si può dire di questa squadra, men che manchino spirito combattivo e tenacia. Questo Milan ha un carattere che viene fuori soprattutto quando la squadra si ritrova spalle al muro.
In questa balorda stagione, al Milan sono mancate tante cose, ma negli ultimi due mesi e mezzo si è visto un animus pugnandi che va oltre i difetti. Le mancanze ci sono ed hanno le sembianze di concetti sin troppo conosciuti: organizzazione, distanze, linee di gioco. Finché alla squadra continueranno a scarseggiare queste componenti, le partite continueranno ad essere instabili.
La squadra è troppo esposta, durante le partite, ai venti di procella avversari. Quando iniziano a soffiare forte, i giocatori rossoneri sembrano fermarsi, quasi rassegnati all'ineluttabile destino che porta al solito gol evitabile che viene subito. Quasi sempre però viene poi fuori il carattere di questo Milan.
I difetti strutturali pesano, ma c'è un aspetto che colpisce di questa squadra, ossia la voglia di ribellarsi ad una stagione a singhiozzi. Lo dicono gli strappi nervosi dei giocatori chiave, le esultanze dopo i gol, le gioie represse e i sorrisi accennati dopo un successo sofferto. C'è anima dentro questo Milan. Ed è un'anima sulla quale bisogna costruire.
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