"Nelle ore successive, il Club ha mantenuto un dialogo costruttivo con le istituzioni competenti, affrontando il tema con toni fermi e corretti", questo è quanto trapelato dal Milan nella giornata di ieri. Dialogo costruttivo con le istituzioni, è una definizione molto chiara: non dialogo con il presidente Gravina o con il presidente Simonelli. Le ricostruzioni giornalistiche da una parte, i passi istituzionali del club dall'altra.
PER LA REGOLARITA' DELLA COMPETIZIONE
Arbitri, dialogo serio e costruttivo con le istituzioni: non con i presidenti

Solo apprezzamento
—Il presidente federale è stato chiamato in causa dal Milan per un motivo e solo per un motivo: per l'apprezzamento da parte del club rossonero per le sue dichiarazioni e il riconoscimento dell'evidente errore.
Nel concreto, con chi può essersi confrontato il Milan?
—Probabilmente con Andrea De Marco che è la figura preposta, l’arbitro incaricato dallo scorso mese di agosto dalla FIGC di curare i rapporti tra la Can e i club di Serie A e B. Probabilmente con Andrea Gervasoni, della Commissione Arbitri della FIGC. Non è questo il punto, non è il caso di personalizzare.
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Quel che appare chiaro è che il Milan non ha voluto ostentare peso politico, ma solo contribuire ad aiutare i direttori di gara nello svolgimento della loro difficile professione e a rendere più coerente e chiara l’interpretazione delle regole, a beneficio di tutto il movimento. Ancor più ovvio ed evidente che i contatti istituzionali sono poi stati resi pubblici, per due soli motivi: trasparenza e garbo, non altri.
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