Tra i tifosi del Milan ci sono tanti rimpianti per Kalulu, così come molto probabilmente ci sono in altre tifoserie dopo una operazione di mercato, magari fra i tifosi del Chelesea per Pulisic. La verità è che per far esprimere a un giocatore tutto il suo potenziale entrano in gioco molti fattori, il gioco, l'ambiente, la testa. Non è detto che se Kalulu fosse rimasto avrebbe fatto i miracoli. Quindi le prestazioni in altre squadre sono impossibili da rapportare a quello che avrebbero fatto nel Milan.
Ma intanto se ne discute e si impreca...
C'è chi ritiene che su Kalulu si sia fatta una scelta precisa prima di lista e poi di mercato perché c’erano dubbi sulle condizioni fisiche. E c'è chi pensa che invece di rimpiangere Kalulu- fuori posizione sul primo gol del Lipsia e sull'episodio che porta al rosso del portiere - conta molto la personalità e la mentalità con cui la Juventus ha giocato la partita di Champions League. Questo è il punto, senza fare di tutto per arrivare alla sosta parlando di Kalulu e dilaniandosi nelle tempeste in un bicchier d'acqua come accaduto dopo Lazio-Milan per Theo e Leao.
Al mondo rossonero fa piacere se Kalulu fa bene da loro ma si fa fatica a considerarlo un top. Al Milan in 4 anni ha fatto bene 6 mesi da centrale l'anno dello scudetto. Resta un buonissimo giocatore ma non un fenomeno. Non cambia una squadra. Pirlo, oggettivamente, era un fenomeno e gliela cambiò nel 2011. Pirlo lasciò il Milan a zero, Kalulu per una operazione che fra prestito oneroso, diritto di riscatto, bonus e percentuale di rivendita supera i 20 milioni. Non è stato regalato e non è stato "svenduto" rispetto a Emerson Royal che è stato pagato 15 milioni più bonus.
© RIPRODUZIONE RISERVATA