Nonostante le ottime notizie provenienti dal Qatar, la situazione attorno a Bennacer rimane nebulosa in quel di Milanello, con lo storico infortuni dell'algerino che non aiuta certo i piani alti di Casa Milan a dormire sonni tranquilli. Con Reijnders e Fofana fin qui utilizzati senza soluzione di continuità, è piuttosto probabile che la triade rossonera composta da Furlani, Moncada ed Ibra si stia guardando intorno.
Dopo Terracciano, un altro scaligero alla corte del Diavolo?
Belahyane, un nuovo Jorginho per il Milan?

In questi ultimi giorni, infatti, si è fatto insistentemente largo nella cospicua rosa di aspiranti registi rossoneri il nome di Reda Belahyane, protagonista fin qui di un buon avvio di stagione con la maglia dell'Hellas Verona. Un arrivo che potrebbe essere, inoltre, facilitato dagli ottimi rapporti tra il patron gialloblù Maurizio Setti e i vertici del Milan dopo il passaggio di Filippo Terracciano in maglia rossonera lo scorso gennaio.
Identikit
—Classe 2004, nativo di Aubervilliers, comune della Francia settentrionale, Reda Belahyane possiede la doppia cittadinanza franco-marocchina. Sbocciato nella cantera rossonera del Nizza, (che sia un segno del destino?), ha avuto fin da subito impresse le stimmate del predestinato. In Italia, è arrivato a titolo definitivo lo scorso gennaio, mettendo a referto tra questa e la passata stagione due assist in 13 partite disputate.
Il turbinio di paragoni, un leitmotiv degli addetti ai lavori, tra il centrocampista scaligero e i grandi della mediana ha preso ad aleggiare sul marocchino da un pezzo: qualcuno vedrebbe in lui caratteristiche alla Lobotka, altri propendono per il Bennacer empolese, altri ancora, vista la sua propensione alla verticalizzazione, l'hanno accostato a Jorginho, uno che al Bentegodi ha fatto vedere cose egregie tra 2011 e 2014.
Belahyane, in verità, sembra più un giocatore eclettico, in grado di condensare nella gestione della palla alcune caratteristiche dei mediani a lui accostati fino a questo momento. È la nuova scuola di regia calcistica che si sta imponendo un po' ovunque in Europa: quantità, qualità e duttilità. Verticalizzare ma anche gestire, leggere non solo i movimenti dei compagni in profondità ma anche i momenti della partita. Brevilineo, non arriva al 1,70 cm, si è dimostrato, in ogni caso, agguerrito nel difendere palla, propensione fondamentale in una squadra barricadera come quella di Paolo Zanetti.
Belahyane ha fin qui l'84,5% di precisione di passaggi, il 73,7% di contrasti riusciti, oltre che il 53,2% di duelli vinti. Non affidategli, però, compiti da assaltatore dell'area di rigore avversaria: il marocchino, infatti, non sembra essere un habitué nel mettere nel mirino lo specchio della porta, 3 i tiri totali. Sono 6, però, le occasioni create fino ad oggi: Belahyane è, dunque, un importante puntello in fase di costruzione della manovra.
Un giocatore da plasmare, dunque, e in questi anni la fucina degli artisti di Milanello non si può certo dire che non abbia adempito a questo compito. Starà a mister Fonseca, eventualmente, dimostrare di avere nelle sue corde pulsioni demiurgiche, platoniche.
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