3 RAGIONAMENTI CHIARI

Milan-Gimenez, attenzione a comprare i capocannonieri dall’Eredivisie

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Santiago Gimenez è l'obiettivo numero uno del Milan nel calciomercato di Gennaio, ma un suo possibile arrivo risolverebbe i problemi? Tre ragionamenti su: modus operandi della società, fattori di rischio sulla scommessa e gol a confronto con...
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Un mercato fatto di mille nomi che girano intorno al Milan. C'è chi parla di novità rispetto ai soliti periodi di calciomercato. Quale novità? Ogni volta ai rossoneri vengono accostati tanti nomi e alla fine quel che contano sono le ufficialità. In questo gennaio 2025, che è ancora da scoprire come sarà per il Milan dal punto di vista degli acquisti, sentire vicino alla squadra di Conceicao nomi in attacco fa ben sperare i tifosi almeno su un fatto.

La dirigenza rappresentata da Ibrahimovic, Moncada e Furlani, è alla ricerca di un attaccante.

Post Supercoppa si parlava di Rashford, una settimana fa di Joao Felix. Questa settimana è Santiago Gimenez il protagonista. Quindi si stanno vagliando più ruoli: esterno, seconda punta/trequartista e adesso vero numero 9.

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La differenza rispetto ai due nomi citati per primi è che per Santiago Gimenez non si tratta di un'occasione. L'attaccante messicano non è un giocatore in esubero o a fine contratto. Inoltre non è in collisione con ambiente, squadra o allenatore. Gimenez è un uomo chiave del Feyenoord. Allora vuol dire che si è passati dalle occasioni ai reali obiettivi.

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Milan il dato sui gol in attacco rafforza il gioco, indebolisce i giocatori

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Ora riflettiamo sul possibile colpo del Milan. Quel che manca ai rossoneri è chi possa aumentare i gol. Troppe poche reti segnate rispetto a quanto si sta creando e i numeri parlano chiaro. Il Milan è 3ª in Serie A XG, ovvero occasioni create,  ma è 15ª per G-XG ovvero per gol realizzati in base alle occasioni avute.

Conceicao, però, ha chiarito nella conferenza di vigilia della gara di Champions League contro il Girona che non è una questione legata solo ad Abraham e Morata. Tutta la squadra crea, anche Reijnders, Leao, ma in pochi segnano con più costanza. C'è stato il periodo Pulisic a inizio stagione.

C'è stato il periodo Tijjani da novembre a dicembre. Adesso manca non il periodo per qualcun altro, ma la stabilità, la costanza, un po' per tutti.

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L'acquisto di Gimenez può risolvere tutti i problemi del Milan?

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L'attaccante messicano, se mai dovesse arrivare al Milan, bisognerà pagarlo almeno 40 milioni. E allora in questo caso ci sono 3 diverse riflessioni da fare. La prima riguarda il prezzo. La dirigenza attuale del Milan non è mai arrivata a spendere 40 milioni per il cartellino di un solo giocatore. Il massimo è stato 37 (compreso bonus e commissione) per De Ketelaere.

Il voler quindi procedere in questa direzione significa voler anche cambiare modus operandi sul mercato. Non è, quindi, la cifra la questione principale, ma è l'approccio della dirigenza nelle trattative. I soldi il Milan ce li ha. La società può spendere 40, come 50 o 60. Poi mi fermerei qui, perché andando oltre con i cartellini si andrebbe in un'altra tipologia di trattativa. Quella da vere stelle.

C'è chi parla, ironizzando anche, che il Milan oltre i 20 milioni non spende e un fondo di verità ci può essere. Non riguarda però il costo o il fatto che la società non abbia i soldi, ma riguarda il modus operandi. Il voler diversificare il budget sugli obiettivi porta a perdere meno a livello economico.

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Il modus operandi del Milan nel calciomercato

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Poi però ci sono i casi, 2 su tutti: Emerson Royal e Pavlovic costati complessivamente 33 milioni insieme, 2 milioni in meno di Buongiorno. Qui diciamo che l'errore c'è stato, perché se non si fosse diversificato, ma se la stessa cifra si fosse spesa su Buongiorno, a quest'ora il Milan non si sarebbe privato di Kalulu per la questione liste e avrebbe avuto in rosa un difensore italiano con caratteristiche molto simili a quelle di Gabbia.

Però questo discorso fatto è per far capire come sul Milan non bisogna fare dei ragionamenti di costo, ma di modus operandi.  Adesso tenendo per buone le voci di mercato su Gimenez, un passo in avanti della società nel cambiare strategia c'è stato e bene così. Primo ragionamento fatto.

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Milan-Gimenez più rischio che certezza

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Secondo ragionamento. Gimenez a gennaio e a 40 milioni ha senso farlo? Nessuno mette in dubbio le qualità del calciatore. I gol li fa e gli ha fatti. Inoltre è un attaccante giovane. Il problema è che prendere un giocatore come lui, di un campionato meno allenante qual è l'Eredivisie e meno fisico, a metà stagione, può portare a dei rischi.

Il primo riguarda l'impatto sulla squadra. L'ambiente del Milan in questo momento è molto complicato e il progetto stagione 2024-2025 vede già in squadra Morata e Abraham. Gimenez dovrebbe avere la fortuna sia di essere accolto positivamente dai propri colleghi di reparto, sia di poter incidere da subito. Non c'è tempo di lavorare, di ambientarsi in un altro paese, di conoscere la Serie A e di entrare bene nei meccanismi tattici e caratteriali dello spogliatoio. E su questo la certezza che Gimenez possa riuscirci non c'è. Non si possono fare calcoli. Non c'è.

Gimenez avrebbe da subito le pressioni di essere il risolutore di tutti i mali e non si può fingere su quest'altro punto. Prendere un attaccante, cambiando nella stagione in corsa, il proprio modus operandi, vuol dire dichiarare che sarà lui l'attaccante del futuro del Milan. E il rischio che Gimenez abbia di non incidere per i prossimi sei mesi, potrebbe far ripensare tutti poi sulla scelta fatta.

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E allora domanda: Non sarebbe meglio, visto il voler cambiare modus operandi, prendersi questi 6 mesi di tempo, da qui fino a fine stagione, per capire bene quale attaccante acquistare? Magari a giugno i famosi 40 milioni possono essere mixati con delle opportunità da cogliere anche in squadre che giocano campionati più probanti.

Una risposta può essere: "Sì, ma il Milan adesso è 8° e senza gol non si va in Champions League. Serve ora l'attaccante"

E sono d'accordissimo, ma qui arriviamo al terzo punto che riguarda sempre Gimenez, anche se indirettamente. Anzi preciso, spero che riguardi solo indirettamente Gimenez.

L'attaccante messicano è una scommessa, non una certezza. E se si sbagliasse la scommessa, recuperando poi quei 40 milioni a giugno privandosi, invece, di certezze presenti in squadra? La speranza è che, anche volendo essere sempre positivi sugli acquisti fatti o da fare, la società metta in conta che chi prende possa andar male e quindi allo stesso tempo l'altra speranza è che siano pronti anche piani B che evitino di perdere questi famosi 40 milioni.

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I capocannonieri dell'Eredivisie

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Perché Gimenez è una scommessa e non una certezza? Il terzo ragionamento riguarda gli attaccanti in Eredivisie. Volendo prendere la lista dei capocannonieri delle passate stagioni si nota come Giakoumakis, Douvikas e Pavlidis i 3 capocannonieri del 2020/21 - 22/23 - 23/24 appena ceduti ad altri club, di altri campionato, abbiano drasticamente cambiato in negativo il loro feeling con il gol.

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Giakoumakis nel 2020-21 gioca 33 partite e segna 29 gol in Eredivisie con il Venio.  L'anno successivo vola in Scozia al Celtic dove gioca 29 partite, segna 17 gol, ma nessuno nelle 5 partite di Europa League/Conference League.

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Douvikas si trova al Celta Vigo, ha giocato questa stagione 19 partite segnando solo 5 gol, mentre la scorsa in 39 partite ha segnato 13 gol. Con l'Utrecht 2022/23 segna 22 gol in 33 gare giocate.

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Pavlidis invece è il capocannoniere della scorsa stagione con 29 gol segnati. Quest'anno gioca al Benfinca, in Portogallo e ha segnato in 29 partite soli 7 gol.

Ora arriviamo a Gimenez che con il Messico in Nazionale ha segnato solo 4 gol in 32 partite, mentre al Feyenoord da quando è arrivato ad ora ha giocato 103 partite realizzando 62 gol. 

Questo tipo di ragionamento il Milan l'avrà fatto? Non sono tutti Luis Suarez, o meglio il colpo Gimenez può non essere come il colpo Reijnders...

 

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