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Quante battute sul Milan che cede e basta. Il Milan se le tiene e lavora. Quest'anno la squadra è arrivata ottava e deve guardarsi dentro per cambiare e rinnovarsi.
Due anni fa il Milan era arrivato quinto e aveva bisogno di ripensarsi. A giugno, come oggi, sembrava solo un ufficio partenze e cessioni: la cessione di Sandro, il fine carriera di Ibra, le partenze di Messias, Saelemaekers e Rebic, le dismissioni di Ballo-Tourè, Sergino Dest, Vranckx e Bakayoko, con lo stesso De Ketelaere in bilico. In entrata, tre soli giocatori: Marco Sportiello, Luka Romero e Ruben Loftus-Cheek.
Ma il 6 luglio 2o23 venne raggiunta l'intesa per Christian Pulisic e da quel momento un nuovo arrivo alla settimana: prima Tijji Reijnders, poi Yunus Musah e Noah Okafor, quindi Samuel Chukwueze, prima del rush finale con Marco Pellegrino e Luka Jovic a seguito del dietrofront di Taremi.
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