MILANELLO-LIVORNO

Ibra e Allegri, dialogo mai interrotto: la prova del nove è Mandzukic

Ibra-Allegri
Ibra-Allegri, qualche parola post-partita, ma rapporto sempre vivo. Lo dimostra l'arrivo di Mandzukic al Milan nel gennaio 2021...
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Nelle ricostruzioni degli scenari legati ad Allegri al Milan, vengono citati diffusamente i presunti screzi tra Max e Ibrahimovic. C'è chi sottolinea l’assenza dello svedese all’incontro per la firma sul contratto del nuovo allenatore, mentre chi ritiene necessario un approfondimento sul rapporto tra i due.

L'obiezione

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Si potrebbe obiettare che alla firma del contratto nello studio legale dell'agente del giocatore, è corretto ci fosse la società e non la proprietà di cui Zlatan è espressione, o che alla cena di lavoro di lunedì sera che ha prodotto l'accelerazione verso Allegri erano presenti in quattro: Furlani, Ibrahimovic, Tare e Moncada. Difficile immaginare il dissenso di Ibra, visti gli sviluppi repentini. Ma aldilà di questo la pistola fumante è un'altra...

L'antefatto

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Ne aveva parlato lo stesso Zlatan qualche anno fa in un'intervista al Corriere della Sera. L'episodio era un Arsenal-Milan, ritorno degli ottavi di finale di Champions League nel marzo 2012: "Avevamo perso 3-0 con l’Arsenal, e lui era tutto contento. È vero che avevamo passato il turno, ma non c’era nulla da ridere, e gliel’ho fatto notare. Cosa mi ha risposto? Tu Ibra pensa a te, che hai fatto cagare. Gli ho ribattuto che aveva fatto cagare lui: per paura si era portato due portieri in panchina... Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, ma doveva avere più coraggio".

"La pistola fumante"

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Anche con Simon Kjaer c'erano stati forti attriti in campo, ma i due al Milan si sono trovati benissimo. La prova del 9, è il caso di dirlo visto il numero di maglia scelto in rossonero, fra Ibra e Allegri è rappresentata da...Mario Mandzukic. Siamo nel gennaio 2021, il Milan di Stefano Pioli è in lotta Scudetto con l'Inter di Antonio Conte. Ma Zlatan fa fatica a giocare tutte le partite. Allegri non stava allenando, ma aveva a cuore sia il Milan impegnato in quella lotta tricolore sia Mario Mandzukic, maglio rotante della sua Juventus, che da un anno e mezzo giocava, a Doha, in Qatar, all'Al Duhail. Max pensava che la cattiveria calcistica e la professionalità di Marione potessero dare una mano al Milan e allo stesso Ibra. Ne parlarono, eccome se ne parlarono, Zlatan da Milanello e Max da Livorno. E Mandzukic arrivò. Non stava bene, ma diede una mano per la qualificazione Champions rossonera, prima di andarsene con stile e senza compensi visto che aveva giocato pochissimi minuti in quel girone di ritorno 2020-21.